Cronaca

In viaggio con armi e cocaina: fermati dalla Stradale di Cassino

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La Polizia di Stato questa notte ha arrestato tre giovani, due uomini e una donna, per detenzione e porto illegale di arma da fuoco e trasporto stupefacenti.

In viaggio con armi e cocaina: fermati dalla Stradale di Cassino

Nella tarda serata di ieri, 19 giugno 2024, gli agenti della Polizia Stradale di Frosinone e Cassino intercettavano sull’autostrada del sole, in direzione sud, un veicolo RENAULT Captur segnalato dai Carabinieri di Frascati, in quanto si riteneva che a bordo vi fossero delle persone destinatarie di ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nel corso del controllo gli operatori perquisivano le persone ed il veicolo, trovando in una valigia un revolver 38 special Smith&Wesson  con matricola abrasa; uno dei passeggeri aveva invece nascosto tra gli indumenti intimi il munizionamento, mentre in un’altra valigia, sempre all’interno del veicolo, vi erano  circa 77 gr. di cocaina ed un altro proiettile. Nascosti all’interno di una confezione di assorbenti gli agenti della Polstrada hanno rinvenuto dei monili d’oro e mille euro in contanti.

All’interno del veicolo i soggetti custodivano, anche, un portafoglio contenente documenti e carte di credito intestati ad un cittadino italiano.

Il materiale rinvenuto veniva sequestrato e le tre persone fermate venivano arrestate; gli uomini sono stati trasferiti nella casa circondariale di Cassino, mentre la donna è stata associata a Roma presso il carcere di Rebibbia.

Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire gli spostamenti dei giorni precedenti della banda e l’eventuale loro coinvolgimento in altri crimini nonché per accertare la provenienza dell’arma e l’eventuale impiego della stessa in altri eventi delittuosi.

I tre fermati viaggiavano in compagnia di un cucciolo di Labrador e di un gatto che la Polizia Stradale di Cassino ha subito curato in attesa di un’idonea sistemazione.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.