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Controlli straordinari a Cassino e Sora: il report

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Roma. Ruba un’auto da un’autorimessa e, per fuggire, investe il garagista

Proseguono senza sosta, come disposto dal Questore Condello, i servizi straordinari di controllo del territorio nella nostra provincia per prevenire e contrastare i reati predatori, con particolare riferimento a rapine e furti in abitazione, nonché quelli relativi alla violazione della normativa in materia di sostanze stupefacenti.

Controlli a Cassino e a Sora: il report completo dalla Polizia di Stato

L’attività ha interessato il territorio di Cassino e Sora, con l’impiego di  personale dei rispettivi commissariati cittadini, di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio e di unità cinofila di Nettuno.

A Cassino nel corso dei controlli, oltre ad aver attenzionato gli esercizi commerciali, sono stati istituiti 4 posti di controllo, identificate circa 80 persone, di cui 25 con precedenti di polizia, e verificata la regolarità di 23 veicoli.

A Sora, invece, nelle adiacenze della Piazza Mayer Ross, il fiuto di “Odina”, cane poliziotto, ha permesso di rinvenire sostanza stupefacente del tipo hashish. Il tutto è stato sequestrato.

I risultati conseguiti possono essere così riassunti: 4 i posti di controllo istituiti, oltre 120 le persone identificate, di cui 25 con precedenti di polizia, 49 i veicoli di cui è stata verificata la regolarità.

Inoltre, nei pressi di un noto bar della città, è stato fermato ed identificato un soggetto già gravato dalla misura del divieto di accesso ai locali pubblici, nonché di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi, ubicati nel comune di Sora, dalle ore 15.00 alle ore 06.00; la condotta del predetto, posta in essere in violazione di quanto stabilito dalla normativa vigente, verrà valutata nelle sedi opportune.

L’attenzione della Polizia di Stato resta alta, per prevenire e contrastare la recrudescenza di reati e garantire una serena convivenza sociale.

Foto di repertorio


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.