Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Artena per il Futuro sulla questione Fassa Bortolo, garantendo sempre il diritto di replica.
Il comunicato stampa
La vicenda dell’ampliamento Fassa torna a far discutere. Al centro della questione c’è l’apertura di due forni per la produzione di calce viva con utilizzo di diversi sottoprodotti e scarti della filiera del legno per circa 400 tonnellate al giorno di materiale in entrata. Dagli attuali 7 si passerebbe a 23 nuovi camini e un aumento del traffico pesante. Dopo un fermo del procedimento richiesto dalle associazioni e accolto dal Tribunale amministrativo, martedì 11 giugno il Consiglio di Stato ha ribaltato l’esito della sentenza del Tar indicando un via libera a Fassa poiché il precedente ricorso non sarebbe stato presentato nei tempi di legge.
Le azioni della giunta Angelini meriterebbero un commento a parte ma, ad Artena per il Futuro, oggi interessa affrontare un problema serio per il futuro e la salute del territorio. Persino Arpa Lazio ha rilevato nella proposta di Fassa importanti criticità relative al monitoraggio dell’aria e alle normative ambientali: per la dispersione delle emissioni prodotte dai forni è stato utilizzato un modello di calcolo che non rispetta le distanze necessarie per comprendere tutte le ricadute degli inquinanti. L’Arpa ha chiesto un modulo preciso e dei modelli di riferimento. Nelle risposte di Fassa c’è la tendenza a voler ottenere prima tutte le autorizzazioni, e poi di completare la documentazione relativa all’impatto ambientale. Sempre l’Arpa indica la necessità di avere anche uno studio del traffico veicolare, così da capire gli effetti dell’aumento del passaggio dei camion diretti all’impianto.
Al di là delle perplessità dovute a queste osservazioni restano le giuste preoccupazioni di chi subirà l’inquinamento sul territorio, entro e oltre i confini amministrativi : perché il vento soffia e l’aria, purtroppo o per fortuna, è di tutti; come di tutti è il monumento naturale del Lago la Torre, a poca distanza dall’impianto.
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La vera questione politica che emerge da questa situazione è, per Artena per il Futuro, la seguente: la decisione di questo importante cambiamento del territorio e del suo destino avviene come sempre alle spalle dei cittadini. A decidere sono i grandi privati, in questo caso da fuori regione e, ad eseguire i politici regionali e locali, anche fosse soltanto per inerzia o mancanza di visione e programmazione condivisa del futuro di tutti. Fassa impatterà la salute, lo sviluppo dell’agricoltura, il traffico, la qualità di vita, i valori immobiliari e dei terreni di tutti noi ma, noi, non abbiamo voce in capitolo.
Come gruppo politico richiediamo che questo e altre grandi decisioni sulla nostra pelle vengano messe al centro di una discussione sul futuro del territorio e che, a tale dibattito, partecipi innanzitutto il nuovo consiglio comunale. Lanceremo anche un programma di monitoraggio civico e indipendente per suffragare con dati utili la discussione, attraverso l’utilizzo di centraline per la misurazione delle polveri sottili per capire cosa respiriamo. Mediante la comprensione dell’attuale situazione ambientale – puntuale sul territorio -, potremmo essere effettivamente consapevoli dell’impatto reale di questo paventato progetto. L’obiettivo è cominciare a disegnare insieme la visione del nostro futuro per non lasciare sempre agli altri la scelta di cosa desideriamo come comunità.