Cronaca

Tentano una rapina in banca ad Isola del Liri: bloccati dai Carabinieri

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L’ipotesi più accreditata su cui stanno lavorando i militari è che siano certamente appartenenti ad una banda specializzata nelle rapine agli istituti di credito, i due uomini bloccati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sora, nella mattinata di mercoledì 7 agosto.

I dettagli sulla vicenda

Una rapina in stile “Point Break”, quella che è stata tentata alla filiale della Banca Popolare del Frusinate di Isola del Liri: fortunatamente mancavano i fucili a canne mozze e nessuno si è fatto male. Erano le 11,00 circa quando due uomini, vestiti “casual” arrivano nei locali di ingresso della banca ed accedono al bussolotto. Qui succede qualcosa e i due, pur tentando più volte, non riescono ad entrare. Allora escono all’esterno, probabilmente per riprovare anche perché mentre loro si trovavano dentro c’era una persona al bancomat che potrebbe aver infastidito il tentativo.

La pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Sora stava effettuando il giro dei cosiddetti  ‘luoghi sensibili” ed erano entrati nel Piazzale dell’area commerciale delle “Ex Boimond” in Borgo San Domenico. Nell’isolato ci sono numerosi negozi ma ci sono anche un Ufficio Postale ed, appunto, la Banca popolare del Frusinate. La pattuglia aveva appena effettuato il transito dinanzi all’Ufficio Postale e si stava dirigendo verso il centro del piazzale quando sono stati notati i due, che agitati e inquieti, si dirigevano verso il centro della piazza. Un’intuizione e subito l’indicazione del Capo Equipaggio all’ Autista: «controlliamo quei due!>>

Così la giulia con la livrea dell’Arma dei Carabinieri si dirige al centro puntando su quegli uomini. Dei due, uno capisce che sono stati individuati e cerca di non farsi prendere, allontanandosi velocemente ed entrando in uno dei negozi presenti nell’area commerciale.

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L’altro uomo, un 57enne di Roma, viene bloccato immediatamente da uno dei Carabinieri, mentre il collega inseguiva il fuggitivo che aveva tentato di confondersi tra i client e lo bloccava nel negozio, era un 36enne anch’egli romano.

Immediatamente ai Carabinieri è parso chiaro chi si trovavano difronte, avendo rinvenuto sin da subito due maschere di lattice, guanti monouso e occhiali da sole, ossia tutto quello che serviva per un completo mascheramento e per non lasciare impronte, così sono stati chiesti alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Sora i rinforzi ed iniziati tutti gli accertamenti per comprendere la dinamica di quanto fosse accaduto e cristallizzare il modus operandi dei due rapinatori. Sul posto si sono recati militari dell’Aliquota Operativa e della Stazione di Isola del Liri.

Dalle prime verifiche emergeva a loro carico un curriculum criminale di tutto rispetto ed uno dei due gravato da una misura cautelare con, però, il permesso di assentarsi, ovviamente non per commettere rapine.

Le maschere in lattice, perfettamente coprenti, in questo caso non erano quelle di personaggi noti come, nel caso del film, quelle dei presidenti americani, ma avevano il volto di due anziani, un Point Break “nostrano” diciamo così. Due cappellini da baseball, due paia di occhiali da sole e i guanti in lattice monouso erano il corredo indossato per commettere il fatto.

Un grosso plauso dai Carabinieri alle persone del circondario, innanzitutto i dipendenti della banca che, avendo percepito la stranezza dei due, non ne hanno agevolato l’accesso. Un ringraziamento a tutte le persone presenti, pronte a fornire assistenza, informazioni e supporto ai militari durante il loro operato.

Presso la Caserma di Via Barea si stanno continuando ad analizzare i filmati e a sentire i testimoni per ricostruire interamente la vicenda. Un plauso particolare ai due Carabinieri intervenuti, non soltanto per la scaltrezza nel riconoscere i due malviventi, ma per non aver indugiato un attimo, per l’impegno profuso per assicurarli entrambi, così consentendo alla giustizia di fare il suo corso.

I due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cassino che aprirà un fascicolo e verranno proposti per l’irrogazione del Foglio di Via Obbligatorio mentre tutti gli oggetti trovati in loro possesso sono stati sequestrati.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.