Cronaca

Controlli intensificati a Roma Termini: arresti e denunce

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I Carabinieri del Gruppo di Roma, con il supporto di altre Compagnie del Gruppo di Roma, dei Carabinieri del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, hanno effettuato un servizio di controllo, intensificato soprattutto nell’area della Stazione Termini e zone limitrofe, uno dei principali snodi ferroviari della Capitale, per prevenire e contrastare episodi di microcriminalità che colpiscono turisti e cittadini che frequentano le aree centrali della città. Le operazioni, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno portato all’arresto di 2 persone e alla denuncia a piede libero di altre 4.

Controlli intensificati a Roma Termini: arresti e denunce. Ecco tutti i dettagli

La scorsa notte, in piazza dei Cinquecento, i Carabinieri di Nucleo Scalo Termini hanno arrestato un uomo, originario della provincia di Bari, già noto alle forze dell’ordine, che in evidente stato di ubriachezza, nel corso del controllo ha opposto resistenza e fornito generalità false sulla propria identità.

Poco dopo, sempre gli stessi Carabinieri hanno arrestato un 52enne romano, gravato da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Sempre nell’ambito dei controlli, i Carabinieri hanno denunciato alla Procura della Repubblica un cittadino marocchino, senza fissa dimora, per furto di bevande alcoliche da un supermercato.

Altre due persone, invece, un cittadino della provincia di Lecce e una cittadina romena, sono stati denunciati per violazione del divieto di ritorno nel Comune di Roma, mentre una 34enne di origini rom è stata denunciata per inosservanza del D.A.C.U.R. emesso nei suoi confronti dal Questore di Roma. Sanzionate amministrativamente altre 4 persone, responsabili della violazione del divieto di stazionamento nei pressi della stazione Termini, con contestuale notifica dell’ordine di allontanamento per 48 ore dalla predetta area e multa di 100 euro.

In totale sono state controllate 188 persone e sono state eseguite verifiche su 79 veicoli e presso decine di attività ricettive e attività commerciali della zona.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.