Cronaca

ASL Frosinone, truffa al Servizio Sanitario Nazionale: denunciate sette persone

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Le Fiamme Gialle del Gruppo di Frosinone hanno concluso un’operazione che ha consentito di scoprire una
truffa ai danni dell’A.S.L. di Frosinone, posta in essere da due società fornitrici (una operante a Frosinone e
l’altra in provincia di Isernia) di presidi protesici medici/sanitari. In particolare, le persone denunciate avrebbero istruito pratiche per forniture di assistenza protesica sulla base di certificazione medica falsa e fornito a diversi utenti disabili presidi protesici non corrispondenti a quelli prescritti ed oggetto di autorizzazione da parte dell’ Ente pagatore (A.S.L. Frosinone).

L’operazione della Guardia di Finanza

A seguito dell’acquisizione di documentazione presso gli uffici amministrativi della predetta Azienda Sanitaria
Locale, è stato eseguito un decreto di perquisizione e sequestro, nei confronti dei soggetti indagati a vario titolo, presso i domicili e sedi delle società coinvolte. Nel corso dell’attività è stata rinvenuta documentazione
informatica e cartacea ritenuta utile ai fini delle indagini.

Il successivo esame delle pratiche relative alle istanze presentate per il rilascio di presidi sanitari necessari alla
deambulazione dei richiedenti (carrozzine, busti, ecc.), corredate dalle dichiarazioni rese dai pazienti/familiari
dei destinatari, ha consentito di accertare che alle pratiche medesime erano state allegate certificazioni mediche ritenute false (certificati di visite mediche mai effettuate). Il profitto del reato supera i 350.000,00 euro.

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Tenuto conto che la commissione dei reati è stata rivolta nell’interesse o a vantaggio delle due società e
constatato che le stesse non hanno predisposto un modello organizzativo, finalizzato a prevenire la commissione di reati, è stata proposta l’adozione di misure cautelari reali anche ai sensi del D.Lgs. 231/2001.
Il GIP del Tribunale di Frosinone, pertanto, ha emesso apposito decreto di sequestro preventivo, ai sensi degli
artt. 321 c.p.p., 19 e 53 del D. Lgs. 231/2001, fino a concorrenza del profitto della truffa.

Il risultato dell’operazione di servizio conferma il quotidiano impegno della Guardia di Finanza nel contrasto
degli illeciti in materia di spesa pubblica, in grado di inquinare i circuiti legali dell’economia e di alterare le
condizioni di concorrenza, compromettendo la corretta allocazione e distribuzione delle risorse pubbliche.

Foto di repertorio


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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