Cronaca

Controlli in provincia di Frosinone: il report completo

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Continua la sorveglianza sulle strade da parte dei Carabinieri che, nella serata di ieri, hanno intensificato i controlli nei comuni di Ceccano, Ripi, Pofi e nella città capoluogo.

Controlli in provincia di Frosinone: ecco cosa emerge

L’obiettivo principale dei controlli è di garantire la sicurezza della circolazione stradale, impedendo che soggetti in condizione di alterazione psichica possano mettersi alla guida delle loro autovetture.

Nel corso del servizio serale sono state controllate 56 persone e verificata l’efficienza ed i titoli assicurativi di 38 veicoli. Complessivamente sono state elevate 3 violazioni al codice della strada, per l’uso del cellulare alla guida e per aver adoperato un’autovettura già sottoposta a sequestro amministrativo. Una persona è stata inoltre denunciata a piede libero per essersi rifiutata di sottoporsi al test alcolemico ed il veicolo sui cui viaggiava è stato sottoposto a sequestro.

Le verifiche hanno interessato anche i luoghi di riunione e consumo di sostanze stupefacenti, portando alla segnalazione alla Prefettura di 7 assuntori di cocaina, che, nei prossimi giorni, saranno convocati dall’autorità amministrativa per le verifiche di rito e l’assunzione di provvedimenti di competenza.

L’obiettivo di incrementare il livello di sicurezza dei cittadini e la qualità della vita è stato perseguito anche attraverso l’incremento dei controlli delle persone sottoposte agli arresti domiciliari. In tale contesto, un uomo è stato denunciato a piede libero perché non presente nella sua abitazione al momento del controllo da parte dei Carabinieri.

Le attività di prevenzione continueranno anche nelle prossime settimane, nell’ambito di un piano di controllo straordinario del territorio predisposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Frosinone. Massimo è l’impegno dei Carabinieri della Compagnia di Frosinone per il contrasto di ogni forma di illegalità in risposta alla domanda di sicurezza dei cittadini.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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