Cronaca

Roma, ragazza molestata sul treno: querelato un uomo

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trenitalia sciopero nazionale 12 e 13 ottobre

Attività svolta dalla Polizia Ferroviaria del Compartimento per il Lazio nella settimana appena trascorsa.

Questo il bilancio:

  • 11.944 persone identificate, di cui 7.875 a Roma e provincia, 6 persone arrestate in ambito provinciale, 12 persone denunciate in stato di libertà in ambito regionale, di cui 8 in ambito provinciale, 640 pattuglie impiegate in stazione, 8 contravvenzioni amministrative elevate, di cui 1 per violazione al Regolamento di Polizia Ferroviaria.

Ragazza molestata sul treno, querelato un uomo

Gli agenti della Polizia ferroviaria, su segnalazione della Sala Operativa Compartimentale, sono intervenuti presso la Stazione di Appiano per una ragazza che era stata molestata da un uomo ancora presente sul posto.

Giunti immediatamente gli operatori hanno preso contatti con la vittima e con il capotreno che, oltre a dare una descrizione più dettagliata del reo, ha riferito che l’autore del fatto era sceso dal convoglio poco prima, dirigendosi verso l’uscita della stazione ferroviaria.

Pertanto gli agenti, unitamente alla vittima, si sono diretti verso l’uscita della stazione dove hanno notato e riconosciuto, senza ombra di dubbio, l’uomo descritto poco prima.

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L’uomo era già conosciuto agli operatori in quanto nella stessa mattinata era stato accompagnato proprio negli Uffici della Polizia Ferroviaria per aver disturbato i viaggiatori presenti in un treno regionale, dove era stato trovato anche sprovvisto del titolo di viaggio. Negli uffici della Polizia Ferroviaria di Roma San Pietro, in seguito ad ulteriori controlli, si è appurato che a suo carico sulla banca dati S.D.I. pendeva anche un rintraccio per notifica.

La ragazza, visibilmente provata, è stata accompagnata dagli agenti presso gli Uffici della Polfer, dove ha formalizzato la querela nei confronti del molestatore.

Foto di repertorio


Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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