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Beetlejuice Beetlejuice, trama e recensione del sequel firmato Tim Burton

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Beetlejuice Beetlejuice trama e recensione

Tim Burton è tornato al cinema, con un sequel tanto desiderato quanto temuto, data la grandiosità del primo film: Beetlejuice ritorna sul grande schermo, con volti noti e altri nuovi.

Ecco la nostra recensione.

Beetlejuice Beetlejuice, trama e recensione del sequel firmato Tim Burton: tra risate e qualche piccolo jumpscare

Beetlejuice Beetlejuice ha ottenuto un ottimo debutto nei cinema italiani, e non solo: il sequel di quella che può pienamente rientrare tra le migliori commedie horror e dark di sempre ha convinto il grande pubblico.

Strepitose le interpretazioni di Winona Ryder, Micheal Keaton e Catherine O’Hara, che tornano nel sequel nei ruoli di Lydia Deetz, ora adulta, Beetlejuice e Delia Deetz. Tra le novità rispetto al primo film sono degni di menzione Jenna Ortega, conosciuta dal pubblico grazie alla sua intepretazione di Mercoledì per l’omonima serie su Netflix, e Willem Defoe. Ruolo marginale, e forse non sfruttato pienamente, quello di Monica Bellucci.

Con Beetlejuice Beetlejuice lo spettatore viene ricapultato nell’universo tipicamente burtoniano, con la classica divisione dei due mondi, quello dei vivi e quello dei morti. Lo stile visionario del regista britannico si mescola con il suo humour nero, facendo ridere e regalando anche qualche piccolo jumpscare.

Trama (no spoiler)

La famiglia Deetz, 36 anni dopo gli eventi narrati nel primo film, torna a Winter River dopo la morte del capofamiglia, Charles Deetz. Lydia (Winona Ryder), nonostante le sue fattezze sempre gotiche, è ormai una donna adulta ed è diventata una medium e conduttrice di successo, con il suo programma televisivo dall’eloquente titolo Ghost House.

La vita di Lydia si divide quindi tra la fama e il difficile rapporto con la figlia adolescente, Astrid (Jenna Ortega). La giovane viene portata dopo il funerale di Charles nella famosa casa di Winter River, dove scopre il plastico in cui è rinchiuso il famigerato demone Beetlejuice (Micheal Keaton).

Recensione

Vale la pena quindi andare al cinema per vedere Beetlejuice Beetlejuice? A nostro avviso, sì.

Nonostante sia diventato negli anni più noto e quindi anche più mainstream, Tim Burton appare sempre in grande forma, firmando un sequel che funziona, degno del film che lo preceduto quasi 40 anni fa. Non deludono le interpretazioni dei principali protagonisti, soprattutto quelle di Winona Ryder e Micheal Keaton.

Per gli amanti del genere, Beetlejuice Beetlejuice è quindi un fantastico, e orrorifico, ritorno nel magico e bizzarro universo di Tim Burton: siamo certi che i fan non ne rimarrano delusi.

Buona visione!

Foto dal reel condiviso su Instragram dal profilo ufficiale di Tim Burton

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