Cronaca

Anagni, si oppone allo sfratto e vìola il divieto di dimora: 58enne in carcere

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Anagni, si oppone allo sfratto e vìola il divieto di dimora: 58enne in carcere

Nella mattinata del 16 settembre scorso, i Carabinieri di Anagni (FR) hanno arrestato per la seconda volta, responsabile ancora di resistenza a pubblico ufficiale, la 58enne già tratta in arresto la settimana scorsa per aver aggredito con un forcone la curatrice della vendita all’asta dell’immobile in cui la donna viveva con la figlia disabile.

Anagni, si oppone allo sfratto e vìola il divieto di dimora: 58enne finisce in carcere

La donna è stata arrestata per la seconda volta

Quando i militari si sono recati nell’appartamento hanno rintracciato la donna in casa, incurante della misura cautelare cui era già gravata a seguito del precedente arresto e che le imponeva il divieto di dimora nella citata abitazione.

Alla vista dei Carabinieri la donna ha iniziato di nuovo ad inveire contro di loro minacciandoli e dicendo che non sarebbe mai uscita da lì con le proprie gambe. I militari dopo aver allontanato, con una scusa, la figlia disabile della donna le hanno intimato di lasciare l’abitazione ed all’ennesimo rifiuto con minaccia di voler compiere una strage, hanno proceduto al suo arresto I Carabinieri hanno accompagnato la donna in caserma e su disposizione del magistrato di turno presso la Procura di Frosinone, l’hanno trattenuta presso le camere di sicurezza della caserma della Città dei Papi in attesa della fissazione dell’udienza di convalida.

Nella mattinata odierna, dopo l’avvenuta  convalida davanti al Tribunale di Frosinone, per l’arrestata si sono aperte le porte della sezione femminile del carcere di Roma-Rebibbia dove i Carabinieri, al termine delle formalità di rito, l’anno accompagnata in regime di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere.

È obbligo rilevare che l’indagata, destinataria della misura  cautelare, è, allo stato, solamente indiziata di delitto, e la  sua  posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.