Riceviamo e pubblichiamo:
Il meetup 5 stelle di Colleferro intende prendere le distanze dall’ episodio avvenuto al termine del Consiglio Comunale del 24 novembre ultimo scorso sotto i portici della casa comunale, in particolare dai metodi con i quali è avvenuto il “confronto” politico.
Tali metodi appaiono, visionando il video, chiaramente fuori luogo: poco consoni al ruolo istituzionale di un consigliere comunale; altrettanto poco consoni per il cittadino che pure ha voluto legittimamente “criticare” sul social l’operato dello stesso nel suo ruolo di presidente del PD. Ricorda alla testata giornalistica che ha pubblicato della vicenda perfino un estratto video (in barba ad ogni principio di tutela della privacy degli interessati) che i cittadini prima ancora di essere attivisti di un movimento/partito politico, sono appunto cittadini e si assumono in prima persona benefici, oneri e responsabilità delle azioni che mettono in campo.
Il confronto con temi aspri e provocatori a cui abbiamo assistito, generato in primis da chi pochi giorni fa affermava che “la parte finale di questa campagna elettorale sta assumendo toni che non rientrano nel nostro modo di fare politica: il confronto è importante e sacrosanto, lo scontro od altro no” (parole di Palombi affidate alla notizia h24.com del 24 11 16), non è mai appartenuto, non appartiene e mai apparterrà al meetup 5 stelle di Colleferro che caratterizza i suoi interventi sulle questioni di politica locale e nazionale sulla verifica puntuale di quanto sostenuto e su metodi dialettici necessari ad integrare l’informazione che passa per i canali istituzionali, con quanto a volte le forze politiche tradizionali vogliono tacere od omettere.
Se pure a volte i toni possono apparire pungenti e fastidiosi ad alcuni, questa reazione è ascrivibile esclusivamente alle contraddizioni che alcune forze politiche vivono al loro interno, e non può essere scaricata addosso al meetup con il marchio di provocazione, né deve essere strumentalizzata da organi politici e di stampa per il raggiungimento di fini diversi dal legittimo confronto tra forze politiche o dalla pura cronaca dei fatti.
Entrando nel merito infatti in particolare sulla questione dell’iniziativa organizzata dal Circolo del PD di Colleferro, che come abbondantemente pubblicizzato con manifesti anche abusivi che hanno tappezzato per giorni la nostra città avrebbe dovuto accogliere come ospite d’onore il pluri indagato Vincenzo De Luca, il problema non è tanto se lo stesso partecipi o meno all’iniziativa.
Il problema su cui dovrebbero riflettere gli esponenti, gli elettori e i tesserati del Partito Democratico è che un personaggio come De Luca faccia parte del partito stesso e sia dai suoi stessi militanti talmente inviso da costringere gli organizzatori dell’evento ad annullare la sua partecipazione. Come se l’esclusione di De Luca bastasse a rendere l’incontro meno imbarazzante vista la qualità degli altri due relatori.
L’uno il senatore Astorre venuto alla ribalta delle cronache per l’inchiesta sull’allegro utilizzo dei soldi pubblici regionali e l’altro, Carella l’eterno politico, tra i “padri fondatori” dell’inceneritore di Colleferro.
Alla luce dei fatti e di ogni considerazione tutta interna al PD i loro animi dovrebbero rimanere più “sereni” così come suggerisce spesso il loro presidente del Consiglio.
Ed infine, visto che il Partito Democratico governa questa città e che di iniziative ufficiali da parte degli esponenti dell’amministrazione comunale non se ne sentono altre, dobbiamo dedurre che questa amministrazione sia schierata interamente per il sì?
Sindaco se ci sei batti un colpo!!
NOI NEL FRATTEMPO SOSTENIAMO APERTAMENTE LE RAGIONI DEL NO