Cronaca

Controlli a Settebagni, Cinquina e Bufalotta: otto persone denunciate, furti di energia elettrica per 40mila euro

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Proseguono i controlli da parte dei Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia finalizzati alla prevenzione e al contrasto della criminalità diffusa e del degrado urbano.

I controlli a Settebagni, Cinquina e Bufalotta: otto persone denunciate, furti di energia elettrica per 40mila euro

Nei scorsi giorni, i Carabinieri hanno eseguito un servizio a largo raggio nell’area urbana di Settebagni, Cinquina e Bufalotta, nel corso del quale sono state identificate e controllate 100 persone, sono stati eseguiti accertamenti su 61 veicoli, effettuati accessi ispettivi in 5 esercizi commerciali (tra cui un autolavaggio, un bar, un mini market, una pizzeria e una frutteria) per la verifica di violazioni in materia di salute e lavoro, deferite in stato di libertà 8 persone e segnalate altre due alla Prefettura per detenzione per uso personale di hashish e marijuana.

In particolare tra i denunciati vi è un uomo di 61 anni, indagato per ricettazione, in quanto fermato a bordo di una moto risultata oggetto di furto; un altro uomo di 26 anni, sorpreso dai Carabinieri in possesso di chiavi inglesi, cacciaviti, forbici e cesoia; una donna di 50 anni è stata fermata a bordo di una Renault Clio a noleggio, risultata oggetto di appropriazione indebita; due uomini, di 53 e 34 anni, sono stati invece trovati alla guida, di una Mercedes classe B e di una Volkswagen polo, in stato di ebbrezza alcolica.

Infine, durante i controlli in 16 appartamenti nelle case popolari di Cinquina, sono state denunciate in stato di libertà altre due donne, di 51 e 30 anni, e un uomo 60 anni per furto di energia elettrica, in quanto le loro abitazioni sono risultate abusivamente allacciate alla rete elettrica pubblica per un danno di circa 40.000 euro.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.