Il nuovo piano di zonizzazione regionale per la qualità dell’aria appena deliberato dalla Regione Lazio in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, ha creato un raggruppamento ad hoc per la Valle del Sacco secondo un modello di intersezione dei dati provenienti dalle centraline posizionate a Colleferro, Anagni, Ferentino, Frosinone e altre cittadine del Basso Lazio che ha allargato il numero dei paesi (60 su 91 Comuni della provincia di Frosinone) a rischio inquinamento da polveri sottili (PM10) e biossido di azoto (NO2).
Il nostro territorio è uno dei più vasti della Provincia (70,4 km2), ma i confini più sensibili a questi problemi sono quelli meridionali, lungo l’asse della Casilina e il corso del fiume Sacco, quindi con Colleferro, Segni, Anagni: zone scarsamente abitate con un’alta densità di insediamenti industriali e manifatturieri, oltre alla conosciuta impiantistica dei rifiuti e un movimento sostenuto di veicoli pesanti.
«I dati dell’ARPA Lazio – spiega il sindaco Domenico Alfieri – non escludono che col gioco dei venti o, al contrario, in sua assenza, gli inquinanti possano lambire anche i centri abitati distanti dalle fonti oggettive di produzione. L’Amministrazione ne prende atto, così come tantissimi piccoli centri, inseriti – increduli – in questa classe di rischio, e si muove per adottare tutte le misure necessarie a ridurre il rischio inquinamento da polveri sottili, cercando di ottenere il migliore risultato e al tempo stesso arrecare meno disagi possibili alla popolazione».
Quale prima azione è stato ufficialmente richiesto all’ARPA Lazio un monitoraggio puntuale degli inquinanti con centraline da posizionare nei centri più urbanizzati di Paliano, per avere un riscontro diretto della situazione e valutare, nei prossimi mesi, la reale incidenza su tutto il territorio comunale, così da modulare poi le azioni in rapporto alle zone interessate dal fenomeno.
“Per noi – ha commentato il consigliere con delega all’Ambiente, Ugo Germanò – è importante sapere con estrema esattezza la portata del fenomeno, ed è per questo che riteniamo fondamentale il supporto dell’ARPA. Il territorio di Paliano è troppo vasto e la sua demografia troppo disomogenea per applicare misurazioni standard di contenimento delle polveri sottili. Auspichiamo che le città dove il problema degli inquinanti realmente nasce riescano a mettere in atto interventi efficaci per impedire che questi si propaghino alle realtà limitrofe. Quel ch’è certo è che Paliano si doterà presto di un piano d’azione per la qualità dell’aria, preceduto, nei prossimi giorni, da una prima ordinanza sulle azioni da intraprendere da qui ad aprile 2017″.