La Squadra Mobile della Questura di Roma e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, nell’ambito di specifica attività di indagine coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Roma, nella serata di giovedì 17 ottobre, hanno eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso nei confronti di uno dei presunti esecutori materiali dell’efferato omicidio di Cristiano Molè, avvenuto la sera dello scorso 15 gennaio e del tentato omicidio di Massimiliano Pacchiarotti, avvenuto lo scorso 15 maggio, entrambi nel quartiere di Corviale.
Omicidio e tentato omicidio a Corviale: fermato uno dei presunti esecutori. Ecco i dettagli sulle indagini
L’arrestato si era reso irreperibile lo scorso mese di luglio, allorquando il medesimo provvedimento di fermo era stato eseguito nei confronti del presunto mandante e di un altro dei presunti esecutori materiali dei reati contestati.
Il fermato è stato rintracciato mentre era in compagnia di una donna all’interno di un ristorante sul litorale, nella zona di Cerveteri ed è stata anche individuata l’abitazione ove si era rifugiato, all’interno della quale è stata eseguita una perquisizione domiciliare che ha consentito di rinvenire e sequestrare due pistole, un revolver calibro 357 magnum e una semiautomatica calibro 7,65, un numero cospicuo di munizioni di vario calibro e oltre 11.000 euro in contanti.
L’indagato era anche destinatario di un Ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma per l’esecuzione della pena di anni 3, mesi 9 e giorni 24 di reclusione per i reati di resistenza a P.U. e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
La persona che era in compagnia del latitante è stata denunciata per favoreggiamento personale e arrestata in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente poiché trovata in possesso di oltre 100 grammi di cocaina rinvenuti all’interno della sua abitazione in zona Corviale.
Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.
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