Cronaca

Roma, panico su un bus: aggredisce autista in preda ad un raptus

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Roma, conducente ATAC aggredito da un pedone: è codice rosso

Attimi di terrore questa mattina verso mezzogiorno quando sulla linea Atac 61, all’altezza di via Morgagni, un 30enne senza fissa dimora ha dato in escandescenze costringendo l’autista a fermare il mezzo per farlo scendere.

Roma, panico su un bus: aggredisce autista in preda ad un raptus. La vicenda

A quel punto il 30enne si è scagliato contro l’autista causandogli diverse ferite ed ecchimosi tali da richiedere successivamente l’ausilio del 118. Solo la prontezza di 2 agenti della polizia locale del 2°gruppo Sapienza, diretti dal Dott. Massimo Fanelli, ha evitato il peggio al conducente.

I due agenti hanno bloccato l’esagitato, ponendolo in stato di arresto, poiché si è reso autore anche di violenza e resistenza a pubblici ufficiali, nonché di interruzione di pubblico servizio, e hanno richiesto l’ausilio di altre pattuglie per proseguire i rilievi di rito.

I commenti dei Sindacati

A rendere nota la vicenda è il Sindacato dei caschi bianchi UGL: “Non possiamo non plaudire la prontezza e il coraggio dei due agenti del gruppo Sapienza, tra l’altro due ragazzi di nuova nomina- dichiara il coordinatore romano UGL, Paolo Emilio Nasponi- , questa è la dimostrazione che la P.L. è ormai l’unico vero presidio di polizia a controllo del territorio, il primo aiuto a cui il cittadino può rivolgersi tempestivamente. Ed è per questo che va rivista al più presto la pianta organica ma soprattutto le tutele che un Corpo come il nostro non vede riconosciute, come vera Polizia di prossimità.”

Sull’episodio è intervenuto anche il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) che, in una nota del Segretario Romano Marco Milani, denuncia: “Neanche l’altro giorno, il nostro personale, a seguito di deliberato investimento, è dovuto arrivare ad aprire il fuoco davanti un campo nomadi. Questa è la situazione della sicurezza nella Capitale e la ormai preponderante presenza della polizia locale, rispetto alle pattuglie delle altre forze presenti sul territorio, ci rende a tutti gli effetti quotidianamente forza di Polizia. Sindaco e Governo smettano di girarsi dall’altra parte, riconoscendo il nostro operato con legge di riforma e contrattazione adeguata“, concludono dal Sindacato.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.