Cronaca

Roma. Metro in blu: controlli a tappeto, ecco cosa emerge in una settimana

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin

Più di 450 persone controllate, 4 arrestate e due denunciate: questi i risultati della capillare attività delle “volanti di sottosuolo” messa in campo nell’ultima settimana nelle stazioni metropolitane di Roma. Pattuglie dedicate che hanno presidiato quotidianamente le fermate a maggiore vocazione turistica (Ottaviano, Spagna, Barberini, Repubblica, Termini, Colosseo, Circo Massimo e Piramide) con controlli a tappeto lungo le banchine e a bordo dei treni.

Controlli a tappeto lungo le linee metro della Capitale: ecco cosa è emerso in una settimana

I servizi messi in campo – già pianificati anche per le prossime settimane – si inseriscono nella strategia a grand’angolo pianificata dalla Questura di Roma, in vista dell’imminente Giubileo, che mira ad implementare i presidi non solo nelle zone del centro storico che saranno interessate dagli eventi giubilari, ma anche lungo le arterie periferiche della città, dove da settimane sono già scattati servizi straordinari di controllo del territorio cadenzati giornalmente in diversi quartieri.

Un’attività che ha visto in campo più di 150 uomini tra operatori dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e dei commissariati delle zone di rispettiva competenza territoriale.

Quattro le persone arrestate, due le denunciate.

Il primo arresto è scattato, nel corso delle identificazioni a tappeto, alla stazione Termini. A finire in manette una trentaquattrenne di origini rumene a carico della quale, a seguito di un ordinario controllo di polizia, è emerso un ordine di carcerazione emesso qualche giorno prima dal Tribunale di Roma. La donna, già gravata dal divieto di dimora nel comune capitolino, è ora in carcere perché gravemente indiziata del reato di furto.

L’altro arresto è scattato lungo la banchina della metro A alla fermata Barberini, dove i poliziotti sono stati richiamati dalle grida di due persone che indicavano loro la direzione di fuga di un gruppo di cinque ragazze che, poco prima, con la scusa di farsi spazio tra la folla, avevano tentato il furto del loro portafogli.

La loro fuga, però, è durata poco perché gli agenti sono riusciti ad intercettarle mentre cercavano di seminarli. Sono così finite in manette tre donne di 25, 32 e 22 anni, tutte di origini bosniache. Tradotte presso gli uffici del commissariato Castro Pretorio per gli accertamenti di rito, per loro è scattato l’arresto per tentato furto aggravato, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Delle altre complici, invece, una – trentaduenne ed in stato interessante –  è stata denunciata oltre che per il medesimo reato anche per ricettazione, perché trovata in possesso di un telefono cellulare, nascosto nel reggiseno, di cui non ha saputo giustificare la provenienza al momento del controllo. L’altra, minorenne, è stata collocata presso una casa famiglia.

Ad ogni modo le indagate sono da ritenere presunte innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.