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Colleferro. Giornata contro la violenza sulle donne: la panchina rossa ha una nuova casa

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Colleferro – Giornata contro la violenza sulle donne: la panchina rossa ha una nuova casa. Ecco tutti i dettagli tramite comunicato stampa.

Il comunicato stampa

25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

La panchina rossa ha una nuova casa, offerta dall’Amministrazione comunale di Colleferro, che ha accolto la richiesta del gruppo Consulta le Donne di ospitarla presso il Mercato coperto, dove avverrà la sua ricollocazione lunedì 25 novembre, alle ore 11,30, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. La cittadinanza è invitata a partecipare.

Sulla scelta del luogo c’è stata una immediata sintonia, riconoscendo al mercato, come spazio sociale aperto, oltre alla sua tradizionale funzione commerciale e di rilancio delle attività economiche, la capacità di accogliere nuove iniziative rivolte alla cittadinanza.

Il 25 novembre non è una ricorrenza rituale per le celebrazioni, ma va vissuta con la consapevolezza e la responsabilità collettiva a fare rete, a fare rumore, a non assolvere i violenti, a non tacere di fronte all’oppressione, a denunciare le violenze ed a rifiutare ogni limitazione della propria libertà e dignità.

Per circa 10 anni questa panchina è stata ospitata nella Galleria Gobetti e ovunque siano collocate la loro presenza vuole comunicare idealmente principi di giustizia, di futuro, di nuova vita, di libertà.

La panchina ci ricorda purtroppo anche chi non potrà più sedersi ed il rosso, simbolo della passione e dell’amore, è anche il colore del sangue di infinite ferite inferte alle donne, vittime di femminicidio.

Sedute riflettiamo su noi stesse, sul nostro domani, ma anche sui nostri uomini, quelli che purtroppo ci possono fare del male. Vecchi e giovani sguardi di donne che non intendono permettere ad altri di decidere cosa e chi loro debbano essere nella società occidentale ed in particolare nei Paesi devastati dai conflitti e dalla guerra.

Contro una guerra di violenze troppo è stato detto e poco è stato fatto sul piano culturale da parte delle Istituzioni internazionali e nazionali. In questo momento storico non servono proclami di facciata, ma misure culturali ed economiche sostanziali che devono saper incidere nel tessuto sociale.

Dove possiamo trovare ancora il coraggio per oltrepassare tanto dolore ed approdare verso sponde più serene? Come fare quella rivoluzione culturale, la sola strada che ci farebbe approdare verso una società più inclusiva ed equa?

La rivoluzione culturale a cui tendere è quella che include la realizzazione di tutti, donne ma anche uomini, è quella realizzazione di sé stessi che sa ascoltarsi e non va cercata nelle cose apparenti ed esteriori. Una società equa si può realizzare soltanto se rivolgiamo lo sguardo verso quei sentimenti dell’anima e del cuore, così maltrattati e disconosciuti dagli uomini.

Contro la violenza la nostra arma migliore, ma anche la più spuntata, resta la prevenzione, consapevoli che il cambiamento culturale è un percorso doloroso e ancora molto lungo.

Gruppo Consulta le Donne


Se sei vittima di violenza domestica e/o di genere, contatta le Forze dell’Ordine o il 1522