Individuava le sue vittime in donne sole ed indifese alla guida e, inscenando la truffa del c.d. “finto incidente” le induceva a consegnargli il denaro per i paventati danni subiti. Ad incastrare il raggiratore, in via Palmiro Togliatti, gli agenti della Polizia di Stato del IX Distretto Esposizione, attratti dalla scena in cui l’uomo era intento a gesticolare, rivolto alla sua vittima, nei pressi del veicolo in uso a quest’ultima.
La vicenda
Tutto è nato con un forte rumore che la donna ha udito provenire dalla fiancata della sua auto -così ha riferito agli agenti al termine di una storia a lieto fine-.
La donna, indotta a credere di aver provocato un danno all’auto del “truffatore”, si è convinta a salire a bordo di quest’ultima e, una volta accompagnata presso un istituto bancario, ha effettuato due prelievi di denaro in contante per saldare il “risarcimento”.
Il piano, meticolosamente studiato e collaudato, era stato avvalorato da una telefonata che l’uomo aveva inoltrato al suo carrozziere, che aveva “certificato” l’ammontare del danno in 700 euro.
Il piano stesso sarebbe ben riuscito, se non fossero intervenuti gli agenti del IX Distretto Esposizione a “guastare la festa”.
Una volta rassicurata la donna, è emerso il pedigree dell’uomo, il quale aveva sulle spalle numerosi precedenti di polizia per analoghi episodi, per i quali, peraltro, era già stato denunciato.
La vittima, che in un primo momento aveva tentato di accertare cosa stesse accadendo, proponendo al suo truffatore di recarsi presso un carrozziere di fiducia, è invece poi caduta nella trappola.
A completare il grave quadro indiziario sono stati poi arnesi atti allo scasso ed un sasso che l’uomo custodiva in auto.
Con ogni probabilità, gli stessi erano utilizzati per simulare l’impatto, anche sonoro, con il veicolo delle vittime.
A condire il copione, anche la resistenza opposta dall’uomo agli agenti in occasione del controllo, per la cui condotta, oltre all’estorsione, al quarantacinquenne è stata contestata anche la resistenza e le lesioni a pubblico ufficiale.
Al termine delle attività di rito l’uomo è stato, dunque, arrestato poiché gravemente indiziato estorsione, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. L’Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.