Scopriamo di seguito il rapporto di Pendolaria per quanto riguarda l’anno che sta finendo, ovvero il 2024
Nel Lazio, il divario nella qualità delle flotte ferroviarie è eclatante: i treni delle linee gestite da Cotral hanno un’età media di 33 anni, quasi tre volte superiore ai 12,7 anni dei convogli che percorrono le 8 linee regionali di Trenitalia, a testimonianza di come anni di mancati investimenti e rinnovi, abbiano ripercussioni profondissime sul servizio. Il Lazio è tra le regioni con il maggior numero di corse giornaliere, 1.245, ma i disservizi in particolare su alcune tratte, hanno portato a una feroce contrazione del numero di utenti al giorno che passa negli ultimi 15 anni da ben oltre 600.000 viaggiatori giornalieri nel 2009 a meno di 350.000 nel 2023, con una contrazione del 34% di utenza che fa della Regione la terzultima tra quelle dove le persone lasciano il trasporto su ferro e si spostano quindi maggiormente su mezzo privato, inquinando e aumentando la congestione stradale. I convogli ferroviari in regione sono poi, più vecchi rispetto alla media con 17,5 anni di età, contro 14,8 anni nazionalmente.
“I nuovi dati di Pendolaria evidenziano chiaramente che alla discesa della qualità del servizio nel Lazio, corrisponde quella dei viaggiatori, con buona pace della qualità ambientale e delle terrificanti congestioni stradali che viviamo tutti i giorni – dichiara Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità di Legambiente e Presidente di Legambiente Lazio. – mentre linee cruciali per la Capitale, come Roma-Lido e Roma Nord, continuano a essere in gravissima difficoltà. Qualche buona notizia c’è nella Capitale con i nuovi tram previsti dopo oltre vent’anni duranti i quali non si è visto alcun cantiere, ma sul fronte prettamente ferroviario, il disinvestimento sul progetto per la chiusura dell’anello ferroviario arrivata dal Ministero dei Trasporti negli scorsi mesi è allucinante, se pensiamo al gap reale che la Capitale dovrebbe coprire per adeguarsi agli standard europei, se pensiamo alla condizione invivibile delle strade con lo stradominio delle autovetture private e se pensiamo dalla necessità di garantire il diritto alla mobilità e all’aumento della qualità ambientale.”
Roma peraltro, con 36 eventi estremi dovuti proprio alle emissioni climalteranti e al cambiamento climatico, è prima in Italia per numero di interruzioni del servizio stesso di mobilità, a dimostrazione della vulnerabilità delle proprie infrastrutture che mettono in ginocchio troppo spesso la cittadinanza.
Amedeo Trolese, Responsabile Mobilità Legambiente Lazio aggiunge “Nel nostro territorio siamo di fronte a una mobilità a due velocità, se da un lato le otto ferrovie regionali non sono di certo le migliori possibile, dall’altro dalle cosiddette ex concesse continuano ad arrivare notizie di condizioni di viaggio vergognose; come se non bastasse, la terza ferrovia ex concessa lungo la Casilina è sparita completamente e nonostante l’impegno dell’amministrazione comunale per farla rinascere come Tram Termini-Tor Vergata, siamo ancora fermi anche a causa di pareri sfavorevoli assurdi. Sul fronte delle tariffe, lo stop all’aumento del biglietto giornaliero romano è una notizia molto positiva che auspicavamo da tempo e se le istituzioni regionali hanno trovato il modo per fermarlo non possiamo che esserne soddisfatti visti anche i mille disagi nel quale i romani sono immersi quotidianamente”.