Riceviamo e pubblichiamo:
Sabato 26 presso lo spazio espositivo del BarMameli a S. Maria delle Mole (Marino), l’iniziativa della sezione ANPI “Aurelio Del Gobbo” ha riscosso successo per adesione e presenza. L’appuntamento intitolato proprio “Le ragioni del NO” è stato aperto dalla segretaria Annamaria Scialis che ha presentato gli oratori e dato subito la parola a Leonardo Rinaldi, vicepresidente provinciale dell’ANPI, che ha svolto una introduzione illustrando sia gli aspetti della campagna referendaria che vede l’ANPI presente sui temi specifici referendari fin da aprile. E’ dalla riflessione sulle proposte governative che la stessa ANPI ha potuto approfondire, scegliendo una linea unitaria di condotta – maturata concretamente nel NO alle proposte di modifica costituzionale che il referendum propone – all’interno del proprio congresso nazionale. Oltre questa sottolineatura, il vicepresidente ha illustrato gli esiti che si stanno mostrando con il fare campagna politica per il No al referendum. “E qui – ha denunciato Rinaldi – occorre rilevare che, mentre negli incontri in piccole e grandi iniziative si percepisce una volontà popolare maggioritaria a voler respingere la proposta; nei mezzi di comunicazione, a cominciare dai media nazionali, la comunicazione è stata quasi a senso unico.”. Nel punto focale del proprio intervento poi, Rinaldi ha tenuto a mostrare l’abnormità “proprio come esempio concreto che la mira della proposta non è un miglioramento, di cui si potrebbe anche discutere e di cui l’Anpi, da sempre, è pronta ad assumersi l’onere della propria parte, ma è invece la ricerca di annullare il potenziale insito nella Costituzione repubblicana antifascista, è l’articolo 70. Un articolo grimaldello, che oggi è di una linearità e semplicità di comprensione ed attuazione chiarissima. Al contrario, con la proposta di stravolgimento, questo stesso articolo diventa una cosa tecnicistica che da poche decine di parole, passa ad essere modificato da centinaia di parole con infiniti rimandi, al solo scopo di togliere potere di controllo al Parlamento”. Maurizio Aversa, segretario del PCI di Marino, ha centrato il proprio contributo sulla questione che “la Costituzione ha al proprio interno un vero e proprio programma sociale e politico in parte attuato, e da alcuni anni assaltato e smantellato; ed in parte ancora da attuare. Valgano gli esempi della sanità, del ruolo delle regioni, del pareggio di bilancio in costituzione”. Nel proprio intervento Mirko Laurenti, segretario di Sel Marino, ha posto in evidenza come “molti temi locali, dal grande significato più generale, come ad esempio le scelte ambientali che riguardano i territori e sulle quali scelte, alla fine, con l’infausta proposta di cambiamento della costituzione, sarebbero consegnate alle soli mani del Governo.”. Alcuni cittadini hanno poi messo in primo piano le varie contraddizioni che vengono millantate dalla campagna del SI “se vince il NO chiudono le banche”; oppure hanno additato i rischi per la stessa democrazia se davvero vincesse il SI, come ad esempio “la combinazione di due miscele che separate sono semplici elementi indipendenti, ma che uniti diventano una bomba: come è il caso della modifica peggiorativa per mancato controllo, unita alla legge elettorale che darebbe in mano il potere anche ad una semplice forza col 12% dei voti, escludendo moltissime altre rappresentanze sociali e politiche”. L’impegno di tutti, al termine dell’incontro, è stato naturalmente quello di utilizzare, con i pochi strumenti a disposizione, questi ultimi otto giorni per non subire contraccolpi e dialogare con quanti più indecisi e/o poco informati cittadini conosciamo e possiamo contattare. Il ruolo dell’ANPI, del Comitato per il NO e delle forze politiche e sociali di sinistra, come dimostrato in questo frangente a Marino, possono vincere e difendere la Costituzione.