Cronaca

Roma, controlli in periferia: nei guai il titolare di un autolavaggio, multa da oltre 7mila euro

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Roma controlli in periferia

I Carabinieri della Compagnia Roma Eur hanno eseguito una serie di controlli del territorio nei quartieri di competenze, mirati a prevenire e contrastare ogni forma di illegalità e degrado.

Roma, controlli in periferia: nei guai il titolare di un autolavaggio, multa da oltre 7mila euro. Ecco tutti i dettagli

Nel dettaglio, i Carabinieri della Stazione di Roma Cecchignola, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Roma, hanno eseguito una serie di verifiche presso gli autolavaggi nei quartieri Cecchignola e Laurentino 38, al fine di accertare eventuali violazioni alle norme in materia di sicurezza sul lavoro.

Ad esito delle mirate attività, i Carabinieri hanno sanzionato il titolare di un autolavaggio in via Laurentina, per aver impiegato due lavoratori irregolari; elevata sanzione di 7.800 euro nonché l’intimazione a regolarizzare la posizione lavorativa dei dipendenti, pena la sospensione dell’attività.

In serata, invece, i Carabinieri della Compagnia Roma Eur, unitamente ai colleghi dell’8° Reggimento Lazio e del 6° Battaglione Toscana, hanno eseguito verifiche nel quartiere Corviale. Denunciato a piede libero un 22enne peruviano, senza fissa dimora, fermato appena dopo aver rubato merce, del valore di 100 euro, da un negozio.

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Sanzionati anche due giovani trovati in possesso di modica quantità di hashish, per uso personale.

Nel corso dei posti di controllo alla circolazione stradale, i Carabinieri hanno anche sanzionato due automobilisti, uno per mancata revisione del veicolo e l’altro per guida di un veicolo sottoposto a fermo amministrativo.

Complessivamente sono state identificate 246 persone e son stati eseguiti accertamenti su 108 veicoli.

Foto di repertorio

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.