Sabato 26 novembre è stato presentato alla città di Paliano il libro “Il principe che spostava le colline”, biografia di Antonello Ruffo di Calabria. Alla presenza del sindaco Domenico Alfieri e del vicesindaco e assessore alla Cultura Valentina Adiutori, l’autrice, Giusy Colmo, è tornata indietro con la memoria al primo incontro del tutto casuale con don Antonello che si è rivelato poi il primo di una lunga serie.
La dottoressa Colmo infatti è diventata con il tempo soprattutto un’amica e una confidente di Ruffo «in un momento in cui la mia curiosità ha incrociato una fase molto particolare della sua vita» come essa stessa ha affermato. Il libro infatti è pieno di aneddoti, racconti, curiosità di una vita piena e avventurosa di quest’uomo considerato “strano” da molti ma dotato di un forte carisma. Colpito da demenza senile, il principe non ha fatto altro che riversare sulla dottoressa Colmo una valanga di pensieri e memorie, a volte ingarbugliati ma estremamente densi di significati, che la giornalista ha cercato di mettere nero su bianco consegnando così alla storia la voce di Antonello Ruffo.
Il sindaco Alfieri ha incentrato il suo intervento sul legame tra Paliano e il principe: «Per Paliano il principe Ruffo è “La Selva” in carne e ossa, il suo nome è indiscutibilmente legato al parco che ha reso la città di Paliano nota ovunque. La sua opera innovativa ora resta a noi che abbiamo il compito e soprattutto il desiderio di farla vivere ancora e farla tornare ai suoi antichi splendori».
«Non posso fare a meno di ricordare i nostri incontri – ha continuato il vicesindaco Adiutori – in cui mi stupiva con gesti inconsueti ma ricchi di valore. È stato in grado di portare il mondo all’interno de La Selva, con la presenza di scrittori, pittori e artisti di ogni genere. Ha creato un’opera di pregio incommensurabile combattendo contro tutto e tutti ed ora sta a noi riprendere le sue battaglie».
Anche Ugo Germanò, consigliere alle Politiche di Sviluppo e Tutela del Monumento Naturale “La Selva”, è intervenuto sottolineando: «Don Antonello viene definito da molti un visionario, quando invece è un uomo molto pratico e concreto e a dimostrazione di ciò sono proprio i lavori eseguiti per innalzare il parco uccelli e renderlo un’opera eseguita magistralmente».
I partecipanti alla presentazione sono stati tantissimi fra curiosi, conoscenti e amici di Antonello Ruffo, e soprattutto questi ultimi hanno voluto intervenire con ricordi personali arrivando a commuovere il pubblico ma anche a strappare tanti sorrisi con aneddoti curiosi e spiritosi su quest’uomo che, anche se al momento è fuori dalle scene, riesce sempre a far parlare di sé.