Cronaca

Blitz a Tor Bella Monaca, droga nascosta nei prati delle aree verdi: otto arresti

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Guidati dal loro ‘Faro’ antidroga, gli agenti della Polizia di Stato hanno rinvenuto e sequestrato lo stupefacente del tipo hashish e cocaina  occultato tra i ciuffi d’erba dei prati delle aree verdi urbane o  in piccole fessure ricavate tra gradini di spazi pubblici, nel corso   dell’ennesimo blitz in zona Tor Bella Monaca andato in scena nel pomeriggio di ieri.

Sono otto complessivamente le persone arrestate in flagranza.

Blitz a Tor Bella Monaca: ecco cosa emerge

Tra i reati contestati, oltre allo spaccio di sostanze stupefacenti, anche l’evasione e la resistenza a pubblico ufficiale opposta ad alcuni dei soggetti fermati.

A condurre le operazioni il dirigente del VI Distretto di PS Casilino, che sia è avvalso della collaborazione, oltre che degli agenti della Polizia di Stato, anche di unità operative della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Roma Capitale.

L’occultamento dello stupefacente in spazi pubblici open air, quale stratagemma utilizzato per rendere più difficile il ritrovamento da parte delle Forze di Polizia, non aveva fatto i conti con il fiuto delle unità cinofile della Questura e, in particolare, con ‘Faro’, il cane antidroga della Polizia di Stato, che non si è fatti ingannare.

Per alcuni dei soggetti fermati l’arresto è scattato dopo una fuga messa in atto lungo alcune aree verdi della zona, poi terminata grazie all’opera di cinturazione assicurata dagli agenti della Polizia di Stato.

In attuazione delle strategie operative volute dal Questore di Roma, l’operazione di ieri, che si somma alle tante altre già messe a segno negli ultimi mesi, con un approccio grandangolare, si è tradotta altresì nel controllo di alcune video lottery della zona, spesso luoghi di ritrovo di soggetti pregiudicati.

I gestori di entrambe le attività commerciali sono stati sanzionati per la violazione delle norme che regolamentano gli orari di sospensione delle attività di gioco.

Non sono mancati gli accessi presso strutture recettive low cost della zona, anche al fine di scongiurare che le stesse possano essere utilizzate come punti di riparo per soggetti controindicati.

In tale contesto, il gestore di una delle attività sottoposte a verifica è stato sanzionato e denunciato per la violazione della normativa che disciplina la comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza nei termini prescritti delle generalità degli ospiti.

Complessivamente sono circa 350 le persone che sono state identificate, oltre i numerosi veicoli a bordo dei quali viaggiavano.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.