Cronaca

Roma, controlli a Prima Porta e Labaro: un arresto e 25 denunce

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Ancora un altro servizio straordinario di controllo dei Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia nell’area di Prima Porta e Labaro. Obiettivo la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e degrado urbano ma anche la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro e la salute dei consumatori.

Roma, controlli a Prima Porta e Labaro: un arresto e 25 denunce, ecco cosa emerge

Nei giorni scorsi, infatti, i Carabinieri della Compagnia di Roma Cassia, a seguito di controlli con personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro, Nucleo Forestale, ASL Roma 1 e della società Areti, hanno arrestato una persona e denunciato altre 25, identificate in totale 305 persone e controllati 103 veicoli, 8 esercizi commerciali e 3 cantieri edili.

In particolare, i Carabinieri della Stazione di Roma Prima Porta hanno arrestato in flagranza di reato, per resistenza a pubblico ufficiale, un cittadino romeno di 33 anni. Quest’ultimo, alla guida della propria autovettura, dopo aver effettuato un pericolosissimo sorpasso contromano, non si è fermato all’alt intimato dai militari e si è dato alla fuga. Dopo un breve inseguimento, ha abbandonato il veicolo continuando la fuga a piedi, prima di essere raggiunto e bloccato dai militari. Da successivi accertamenti è risultato positivo all’alcol test e privo della copertura assicurativa obbligatoria. All’uomo è stata ritirata la patente di guida e sequestrato il veicolo.

Severissimi controlli dei Carabinieri anche in materia di reati contro gli animali. Un cittadino italiano cl. 82, infatti, è stato denunciato per maltrattamenti di animali in quanto deteneva un cane di razza chihuahua e un meticcio attaccati con una catena all’interno di una piccola gabbia, che sono stati sequestrati. L’uomo è stato anche sanzionato amministrativamente poiché in totale allevava circa 15 cani di razza, senza la prevista registrazione e autorizzazione. Sorte similare per una coppia di coniugi, un croato di 33 anni e una donna di 37 anni, che detenevano un cane meticcio in catena all’interno di una gabbia di piccole dimensioni. I due sono stati sanzionati anche perché il cane non era iscritto all’anagrafe canina e privo di microchip. Un egiziano 63 anni, invece, è stato denunciato per abbandono di animali poiché il proprio yorkshire terrier è risultato in condizioni incompatibili per la propria natura e vistosamente sofferente.

Controlli in materia ambientale. Un uomo di 33 anni romano, è stato denunciato poiché sul proprio terreno agricolo è stata riscontrata la presenza di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, nonché bracieri preposti alla combustione illecita degli stessi. L’area è stata sottoposta a sequestro preventivo. Una donna italiana, cl. 88, invece, titolare di un’officina di meccanica e carrozzeria, è stata denunciata perché all’interno della propria attività è stato riscontrato che lo smaltimento dell’olio motore esausto veniva sversato direttamente nell’impianto delle acque bianche piovane. Anche in questo caso l’area è stata sequestrata.

Il titolare di un autolavaggio, cittadino egiziano di 26 anni, è stato denunciato perché sul luogo di lavoro non rispettava i requisiti di salute e sicurezza. In particolare, nel locale adibito al lavaggio delle autovetture sono stati trovati accumuli di detriti e muffe sui pavimenti e sulle mura.

Durante alcuni controlli alle abitazioni, i Carabinieri hanno denunciato 8 persone in quanto gravemente indiziate di furto aggravato di energia elettrica. Attraverso un’ingegnosa manomissione dei contattori, le abitazioni sono risultate allacciate abusivamente alla rete di distribuzione elettrica. Altre 9 persone peruviane, invece, sono state denunciate alla Procura della Repubblica, perché gravemente indiziati di aver occupato, con alloggi di fortuna, un terreno.

I militari hanno poi esteso i controlli ai cantieri edili presenti in zona. Tra questi, l’amministratore delegato di un’impresa edile sub-appaltatrice, un’italiana di 50 anni, è stata sanzionata amministrativamente poiché ha impiegato lavoratori subordinati senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. La donna è stata anche sospesa dall’esercizio dell’attività imprenditoriale.

Infine, una persona è stata segnalata al Prefetto quale assuntore di modiche quantità di sostanze stupefacenti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

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