Cronaca

Tor Bella Monaca, luce “gratis” nelle case popolari: denunciati otto furbetti

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Roma – Continuano, quotidiani, i controlli dei Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca per contrastare ogni forma di degrado urbano nel quartiere.

Tor Bella Monaca, luce “gratis” nelle case popolari: denunciati otto furbetti. I dettagli

I Carabinieri, unitamente a personale Acea, Ato 2, Italgas e Areti spa, hanno denunciato 8 persone sorprese ad alimentare le proprie abitazioni di via A. Mitelli, tramite allacci abusivi alle reti elettrica, idrica e gas; con i tecnici specializzati delle società di distribuzione sono poi state ripristinate le condizioni di sicurezza.

Un cittadino marocchino di 32 anni è stato denunciato in quanto, sottoposto agli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio e contro la persona, è stato sorpreso all’esterno della propria abitazione in assenza di autorizzazione del giudice competente.

Un 28enne romano è stato denunciato per guida senza patente, recidivo nel biennio, poiché, dopo essere stato controllato in via dell’Archeologia alla guida di un’auto.

I Carabinieri di Tor Bella Monaca hanno inoltre denunciato in stato di libertà per illegale permanenza sul territorio nazionale un cittadino marocchino di 24 anni e denunciato un cittadino nigeriano di 28 anni per inottemperanza all’ordine di espulsione dal territorio nazionale.

Unitamente al N.A.S. di Roma, i Carabinieri hanno inoltre eseguito delle verifiche presso un bar pasticceria, gestita da un cittadino indiano, sanzionato per 4.000 euro; un mini market, gestito da un cittadino del Bangladesh, sanzionato per 3.500 euro; una cittadina del Bangladesh, che gestisce un bar, è stata denunciata per omessa esposizione tabella giochi proibiti ed è stata sanzionata per complessivi 10.000 euro, per accensione delle apparecchiature da gioco oltre l’orario consentito e per l’installazione di dispositivi in deroga alla distanza minima prevista all’interno dei locali; anche la titolare di una sala giochi è stata sanzionata per 5.000 euro, per accensione delle apparecchiature da gioco oltre l’orario consentito.

Nel corso della medesima attività di controllo, durante i controlli alla circolazione stradale, sono state elevate 15 contravvenzioni, per un totale di € 15.000.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.