Attualità Cronaca

Sicurezza alimentare, sequestrati 160kg di alimenti in due ristoranti a Fiuggi e Amaseno

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Prosegue l’attività di controllo dei NAS Carabinieri di Latina finalizzata a garantire la sicurezza alimentare nei pubblici esercizi della provincia di Frosinone. In questi giorni, i militari hanno eseguito due distinti sequestri amministrativi per irregolarità nelle procedure di abbattimento della temperatura degli alimenti destinati alla congelazione.

Le ispezioni

A Fiuggi, nel corso di un’ispezione presso un ristorante locale, i Carabinieri del NAS hanno riscontrato la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo per l’abbattimento della temperatura degli alimenti prima del congelamento. La titolare dell’esercizio non aveva predisposto le operazioni necessarie per garantire la sicurezza igienico-sanitaria della merce acquistata o manipolata allo stato fresco. A seguito dell’accertamento, sono stati sequestrati amministrativamente 80 kg di alimenti vari, tra cui salmone, prodotti carnei, formaggi, funghi e conserve alimentari. Alla titolare è stata contestata una sanzione amministrativa di 2.000 euro.

Un episodio analogo si è verificato ad Amaseno, dove un altro ristorante è stato sottoposto a controllo dai militari del NAS. Anche in questo caso, la titolare dell’attività non aveva predisposto le adeguate procedure di autocontrollo previste per l’abbattimento della temperatura degli alimenti prima della loro congelazione. Di conseguenza, sono stati sequestrati 80 kg di prodotti carnei e comminata una sanzione amministrativa di 2.000 euro.

L’operazione si inserisce nel quadro delle attività di vigilanza dei NAS Carabinieri, volte a tutelare la salute dei consumatori e a garantire il rispetto delle norme in materia di sicurezza alimentare. Le autorità invitano gli operatori del settore della ristorazione a prestare la massima attenzione all’adozione delle procedure previste dalla normativa vigente, al fine di evitare rischi per la salute pubblica e sanzioni amministrative.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.