L’ISFOL DIVENTA INAPP
Dal 1° dicembre 2016 l’ente pubblico di ricerca ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) assumerà la denominazione INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche). L’INAPP svolgerà attività di ricerca, monitoraggio e valutazione delle politiche economiche, sociali, del lavoro, dell’istruzione e della formazione professionale al fine di trasferirne e applicarne i risultati per lo sviluppo del Paese e fornire supporto tecnico-scientifico allo Stato e alle amministrazioni pubbliche.
Il Commissario straordinario Stefano Sacchi, nel presentare alla stampa funzioni e compiti dell’INAPP, ha fornito anticipazioni relative ad alcune tra le principali ricerche che il nuovo Istituto porterà a compimento nei prossimi mesi.
Effetti riforma pensioni (2011) su assunzioni programmate
Indagine RIL 2015. Campione di 30mila imprese, rappresentativo di 1,6 milioni di imprese, 10 milioni di dipendenti. Domanda agli imprenditori circa effetto allungamento età pensionabile sulle scelte di assunzione già programmate dall’impresa. Sulle imprese con almeno un dipendente (870.000), la riforma delle pensioni ne ha indotto il 2,3% a rinunciare nel 2013-14 ad assunzioni previste. Incidenza cresce al 15% tra le imprese grandi (oltre 249 addetti).
Nel 2013-14 almeno 35.000 mancate assunzioni.
Effetti del Jobs Act sull’andamento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato
Valutazione controfattuale dell’impatto decontribuzione e introduzione contratto a tutele crescenti su assunzioni a tempo indeterminato: che cosa sarebbe accaduto alle assunzioni stabili nel 2015 in assenza della riforma? Da 929.000 nel 2014 gli avviamenti a tempo indeterminato sarebbero passati a 959.000 nel 2015 (+30.000). Nel 2015 sono stati 1.673.000.
Effetto causale della riforma: +714.000 nuovi avviamenti a tempo indeterminato (96% del totale). Senza la riforma l’incidenza di quelli a tempo indeterminato sul totale dei nuovi avviamenti sarebbe scesa dal 16% al 15%. Con la riforma è salita al 26%.
Effetti della contrattazione decentrata
Indagine RIL: il 9% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha stipulato un accordo di contrattazione decentrata nel 2013-14.
Per il 2% delle imprese l’accordo integrativo prevede una deroga esplicita alla legislazione sul lavoro e al CCNL (art. 8, DL 138/2011). Per queste, la stipula di contratti di prossimità si accompagna a un incremento della probabilità di effettuare investimenti (+8,5%) e della probabilità di sciopero (+5,5%).
“La nascita dell’INAPP – ha dichiarato Sacchi – costituisce un momento di grande importanza nella costruzione del nuovo sistema delle politiche sociali e del lavoro in Italia. Oltre alla produzione di beni pubblici per la comunità scientifica, con un forte investimento nelle banche dati economiche e sociali, l’INAPP dovrà fare ricerca policy-oriented: ricerca rigorosa, volta a fornire informazioni, conoscenza e strumenti utili al policymaker per compiere le proprie scelte e ai cittadini per valutare l’impatto di tali scelte”.