Cronaca

Roma, truffano i pellegrini a Ponte Sant’Angelo con il gioco delle tre carte: due fermi

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Roma – Un’organizzazione di una decina di persone, con compiti precisi che variavano tra le vedette impegnate a controllare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine ed i classici falsi giocatori, che avevano lo scopo di ingolosire i passanti con facili quanto improbabili vincite.

L’intervento della Polizia Locale di Roma Capitale

È ciò che ieri pomeriggio, 14 aprile 2025, intorno alle 16.00, si sono trovati davanti i caschi bianchi del gruppo S.P.E. (Sicurezza Pubblica Emergenziale) di Roma Capitale su ponte Sant’Angelo, a due passi dal Vaticano.

Gli agenti, allertati da segnalazioni di turisti e passanti, hanno potuto constatare come la truffa fosse messa in piedi con un’organizzazione di tipo quasi militare: due vedette ad entrambi i lati del ponte allertavano i complici ogni qualvolta pattuglie in divisa intraprendevano i consueti passaggi, mentre il classico “banchetto”, solitamente impiegato per la truffa del gioco delle tre carte, era stato sostituito da un più comodo “tappetino”, da poggiare sul parapetto del ponte e più idoneo ad essere fatto sparire in caso di emergenza.

L’attivitá è stata però interrotta grazie all’ausilio di una pattuglia in borghese, che fingendosi interessata ha potuto sorprendere in flagranza due membri del sodalizio di 55 e 32 anni, entrambi con numerosi precedenti specifici sia nelle maggiori città d’arte italiane, sia più volte sorpresi dalla stessa polizia locale di Roma Capitale nelle strade del centro storico.

Ai due uomini, entrambi deferiti all’Autorità Giudiziaria per gioco d’azzardo, è stata sequestrata la somma di 900 euro in contanti provento dell’attivitá di giornata, oltre a quelli che possono essere a tutti gli effetti considerati come i ferri del mestiere. Curiosamente le numerose truffe messe a segno in danno di pellegrini e turisti, avevano attirato l’attenzione dei media con un servizio andato in onda su striscia la notizia, proprio nella serata di ieri.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.