Attualità

Fiumicino, chiusura presidi sanitari: Montino “Decisione Asl sconcertante”

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
fiumicino chiusura presidi sanitari

Riceviamo e pubblichiamo:

“La disciplina dei LEA, anche nella nuova versione approvata nel 2016 (Repertorio atti Conferenza Stato-Regioni n. 157 del 7 settembre 2016), ribadisce all’articolo 5 il dovere del Servizio sanitario di garantire la continuità assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana.

In particolare il testo al proposito recita testualmente: ”Le aziende sanitarie organizzano le attività sanitarie per assicurare l’erogazione, nelle ore serali e notturne e nei giorni prefestivi e festivi, delle prestazioni assistenziali non differibili” Inoltre all’articolo 7, dedicato all’Emergenza sanitaria territoriale, al comma 3, sottolinea che “L’attività di emergenza sanitaria territoriale è svolta in modo integrato …..-omissis….- con le attività effettuate nell’ambito dell’Assistenza sanitaria di base e Continuità assistenziale.

Dall’analisi dei dati delle prestazioni erogate presso i presidi sanitari di Fregene e Fiumicino, che assicurano un servizio di continuità assistenziale per una popolazione residente di circa 80.000 persone (più i vacanzieri nei mesi estivi), appare evidente che nei due presidi citati si eroghino prestazioni non differibili in numero affatto trascurabile (gennaio-settembre 1262 codici rossi e gialli) più un notevolissimo numero di codici verdi (gennaio-settembre 12070). Complessivamente gli accessi nei due NCP sono stati, da gennaio e settembre di quest’anno 19.769 pari a 2.196 al mese. Riflettendo a mente fredda su questi dati, al di là della grave scorrettezza istituzionale di chiudere i presidi notturni senza nessuna informazione e confronto con il Sindaco della Città commessa dal Commissario della ASL Roma 3, la decisione appare sconcertante sotto l’aspetto funzionale, della sicurezza dei cittadini e persino contraria a una logica di razionalizzazione e risparmio della spesa pubblica.

La scelta della Asl Rm 3 costringerebbe tutti a recarsi nei pronto soccorsi ospedalieri con tutte le conseguenze che sono note. Se la ASL dovesse quindi persistere nel suo atteggiamento di chiusura dei presidi citati senza nemmeno discuterne con chi, come il Sindaco, rappresenta comunque l’autorità sanitaria locale a tutela dei diritti dei cittadini residenti del Comune di Fiumicino, mi vedrò costretto mio malgrado a rivolgermi alle autorità competenti per segnalare una probabile violazione del dettato normativo richiamato in merito alla garanzia del livello essenziale di assistenza “Continuità assistenziale”.