L’identificazione degli autori del furto con strappo, individuati all’interno del campo nomadi di via Salviati, ha richiesto una complessa attività di polizia anche da parte dei commissariati Prenestino e San Basilio ed effettuata con l’impiego di reparti normalmente destinati alla gestione delle più complesse situazioni di ordine pubblico.
Per poter fornire all’autorità giudiziaria gli elementi, che hanno consentito l’adozione dei noti provvedimenti, sono state passate al setaccio le posizioni di ogni singolo occupante del campo nomadi e ascoltate numerose testimonianze, anche informali, da esponenti delle varie etnie presenti a via Salviati.
Le indagini, condotte esclusivamente con i metodi tradizionali, attesa la pressoché totale indisponibilità di sistemi di video sorveglianza, è stata resa possibile da numerosi e pressanti controlli nel campo ma anche in aree vicine ai nomadi di tutta la capitale.
Si sono realizzate così condizioni di isolamento per gli autori del reato ai danni della ragazza cinese, le cui responsabilità, ora venute in evidenza, sono ora al vaglio della magistratura.