Alla presenza di numerose autorità e di tantissimi cittadini, è stato inaugurato ieri mattina, nell’area antistante piazza san Tommaso d’Aquino, il ponte Bailey.
L’importante infrastruttura è stata realizzata dall’amministrazione comunale in poco più di un mese per collegare nuovamente la parte superiore e quella inferiore della città, separate a causa della frana del viadotto Biondi del 2013.
Il taglio del nastro è stato preceduto da un breve saluto da parte delle autorità presenti, introdotte dall’assessore ai lavori pubblici Fabio Tagliaferri. “Questo è un momento particolarmente emozionante – ha detto Tagliaferri – L’inaugurazione del ponte Bailey è il punto di arrivo di un progetto complesso e che non è stato privo di difficoltà. Ringrazio il sindaco che ha trascinato tutti noi in questa avventura, che non sarebbe stata possibile senza la sua volontà e il suo impegno”, lasciando poi la parola al Prefetto, S.E. Emilia Zarrilli.
“La realizzazione di quest’opera rappresenta un regalo a tutta la città di Frosinone e a tutta la popolazione – esordisce -. Il sindaco è stato decisionista come è nel suo stile e come si deve essere in queste occasioni. Auguro alla città di vivere momenti belli e importanti come questo”, ha concluso.
L’autore del progetto, il prof. Quintilio Napoleoni dell’Università La Sapienza, ha sottolineato “l’emozione di vedere il ponte realizzato. Ho avuto la fortuna di lavorare con un team molto agguerrito, che ha affrontato molte difficoltà, nel corso dell’attuazione del progetto, superando ogni ostacolo e portando a compimento l’opera che vediamo oggi”.
È quindi intervenuto il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani: “Oggi è una giornata speciale per il capoluogo e per la Pubblica amministrazione. L’infrastruttura che andiamo a inaugurare dimostra che il settore pubblico, quando fa gioco di squadra, non ha nulla da invidiare al privato ma, anzi, coinvolgendolo in proposte e progetti, è in grado di realizzare opere ritenute impensabili.
L’infrastruttura che oggi apriamo alla città è nata da una chiacchierata con il prof. Napoleoni, quando ancora non esisteva certezza dell’intervento definitivo da parte di altri enti, soprattutto dal punto di vista del cronoprogramma. Tutto il lavoro è stato portato avanti con gli introiti derivanti dagli oneri concessori, con le fonti di finanziamento territoriale, senza aiuti da Stato o Regione.
Sono molte le persone che dobbiamo ringraziare – ha proseguito il sindaco – il progettista, il prof. Napoleoni, l’arch. Elio Noce, dirigente del settore Lavori pubblici, l’ing. Alessandro Mirabella, direttore dei lavori; l’ing. Alfredo Delfi, il collaudatore; l’ing. Michele Dello Russo e Gianni Maso per le imprese private; l’ing. Urbano; Lucio Leperino; le dipendenti dell’ufficio urbanistica Michela Silvestri e Tiziana Archilletti; Gianni Sannino della ragioneria, il geologo Marco Spaziani, e il dirigente aggiunto, l’ing Benito Caringi, senza contare l’apporto della Protezione civile, della Polizia locale e dell’ufficio Ced per le telecamere.
Il Genio civile di Frosinone, con i propri responsabili ad ogni livello, ha dimostrato l’importanza del concetto della coesione sociale e della collaborazione istituzionale. Il resto, che non è sicuramente poco, è stato fatto dalla azienda olandese Janson bridging, e dalle maestranze instancabili ed encomiabili dell’impresa Geodes di Esperia.
Oggi stiamo dimostrando al Paese che il nostro territorio, anche da solo, ce la può fare, non essendo abituato ad attendere che la manna scenda giù dal cielo. Quando è necessario, le amministrazioni comunali devono agire autonomamente nell’interesse dei cittadini, evitando di piangersi addosso o di aspettare che altri si attivino. Oggi stiamo dimostrando che Frosinone è terra di gente caparbia, combattiva, dotata di grande capacità ingegneristica ed imprenditoriale”. Si è poi proceduto al taglio del nastro della struttura, con la benedizione del segretario del Vescovo Spreafico, don Giorgio, della curia vescovile.
Nel programma del pomeriggio, infine, spiccano la fiaccolata podistica sulla passerella pedonale, con oltre cento tedofori, unitamente a numerosi intrattenimenti per i ragazzi e le famiglie, allo scopo di ricreare convivialità e socializzazione attorno all’area del viadotto.
Foto di Stefano Strani