Attualità

Colleferro, SO.I.M. esprime sconcerto per le ultime problematiche

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Colleferro, Associazione Commercianti: presidio fisso H24 fuori dal Pronto Soccorso. "Basta chiacchiere"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN COMUNICATO DAI LAVORATORI SO.I.M.

Stupore, sconcerto e preoccupazione.
Queste sono le prime impressioni rispetto alle notizie di stampa di ieri relative alla problematica tra la ASL RM5 e la SO.I.M. ed alle posizioni enunciate in merito dal Sindaco di Colleferro, senza peraltro avere questo ultimo alcuna cognizione degli avvenimenti, come si evince dagli impropri ed errati richiami operati. La prospettazione operata secondo cui la società sarebbe inadempiente, non vorrebbe la collaudazione, rifiutandosi addirittura di consegnare i lavori, è priva di qualsiasi riscontro. Si ricorda come i lavoratori della SO.I.M. siano stati in mobilitazione quasi in continuo visto i mancati pagamenti dell’ASL RM5 per i lavori svolti.
Al momento non sono stati ancora incassati quasi un milione di euro di corrispettivi scaduti da oltre un
anno. Sembrerebbe che la ASL RM5 voglia far dimenticare tale situazione, tentando di capovolgere la situazione ed addebitando alla SO.I.M. la mancata volontà di far fruire alla cittadinanza l’ospedale.
Questo non è veritiero, avendo la SO.I.M. dopo il suo subentro nell’appalto, accelerato le opere, completando le stesse, come da certificati di ultimazione rilasciati dall’Azienda, sin dal 30 Novembre 2015.
E’ stata poi la SO.I.M. a domandare all’ASL RM5, peraltro inutilmente, di emettere il certificato di collaudo, atto che avrebbe dovuto essere assolto entro 6 mesi dall’ultimazione, e quindi entro a metà 2016, essendo tale adempimento presupposto per l’utilizzo dell’opera.
L’ASL RM5 ha invece preteso proseguire nell’acquisizione delle opere in carenza di collaudo, come già avvenuto in precedenza, in ultimo a fine Novembre 2015 per l’SPDC al terzo piano.
L’attuale consegna che l’ASL RM5 ha domandato, di carattere definitivo in quanto riguardante tutti i locali residui, era per la SO.I.M. da intendersi subordinata alla collaudazione, ovvero al rispetto delle rigorose procedure previste dalla legge per la presa in consegna ante collaudo.
Per il solo motivo di aver domandato all’ASL RM5 tale rispetto, comunque non attuato, è stata disposta risoluzione del contratto, che comunque la SO.I.M. contesta in toto in quanto illegittima ed inefficace. Questo anche perché tale provvedimento è basato su una norma, art. 136 comma 4 del decreto 163/2006, che sanziona le imprese che ritardano colpevolmente l’esecuzione dei lavori. La SO.I.M. ha però da tempo ultimato le opere e quindi quale ritardo può ascriversi alla stessa ?
In ultimo è stata nuovamente dichiarata l’ampia disponibilità a consegnare le opere, previo espletamento delle procedure di legge ovvero previo collaudo, non facendo così degenerare i rapporti, ma l’ASL RM5 ha risposto con un’azione coatta, quanto inutile.
E’ da chiedersi perché l’Azienda non collaudi l’opera dimenticandosi tale adempimento, comunque indispensabile per legge anche ai fini della sicurezza degli utenti, ma voglia solo prendere in consegna i locali, ed ascrivere alla SO.I.M. tutte le possibili inadempienze.
Questo anche quando le stesse sono di tutta evidenza, fantasiose ed inesistenti, essendo però tese a ritardare sine die il momento del pagamento di quanto ancora dovuto, si ribadisce quasi un milione di euro, eliminando la controversia con il probabile fallimento della SO.I.M.

20161222103110611 Comunicato Ospedale