RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In riferimento a quanto riportato in data odierna da alcuni organi di stampa regionali, circa la situazione societaria e la difesa dei livelli occupazionali, la direzione aziendale di Lazio Ambiente Spa intende precisare quanto segue.
Dopo anni di oggettiva difficoltà e di elusione o differimento dei problemi, Lazio Ambiente si appresta a chiudere ed approvare il Bilancio con un trend in netto miglioramento rispetto agli esercizi precedenti. E lo fa avendo anche adottato un documento di progetto (quelle “Linee strategiche di intervento di breve-medio periodo del Piano industriale 2016-2020”, approvate in data 4 agosto 2016 dalla Giunta Regionale con la deliberazione n.495) per dare un futuro alle attività produttive e dunque alle maestranze in esse impegnate.
Il “vero volto” della nostra azienda è dunque quello della concretezza, partendo dai primi effettivi risultati e dalle prospettive che possono garantire – con i fatti! – i posti di lavoro.
La proposta del ricorso alla Cassa integrazione, avanzata in via preliminare in una riunione con la Rsu appositamente convocata è funzionale all’intervento di light revamping (e alla connessa temporanea fermata) di una delle due linee del termovalorizzatore di Colleferro. Solo le indispensabili azioni di innovazione dell’impianto (previste dal citato documento progettuale) potranno garantire, infatti, continuità produttiva ed occupazione. L’attivazione dell’ammortizzatore sociale (previsto per un periodo limitato ed un numero contenuto di unità lavorative) è pertanto finalizzata proprio alla tutela dei lavoratori e al loro concreto futuro.
Per quel che riguarda invece i problemi connessi all’imminente cambio di gestione del servizio di igiene ambientale del Comune di Subiaco (la cui gara di appalto – è bene ribadirlo – è stata bandita dalla stessa Municipalità nel 2015!) occorre chiarire che, come previsto dalle norme di legge e di contratto collettivo, tutti i lavoratori addetti allo specifico servizio hanno diritto al mantenimento del posto di lavoro attraverso il trasferimento all’azienda subentrante. Pertanto non è Lazio Ambiente che licenzierà i due lavoratori evocati negli articoli di stampa, ma è la società subentrante che, con l’acquiescenza del Comune di Subiaco, si rifiuta, almeno per ora, di assumere gli stessi.
Auspichiamo pertanto che il confronto tra le parti sociali – fermo restante le diverse loro doverose responsabilità – ed anche il legittimo dibattito pubblico sulle prospettive della nostra società siano saldamente ancorate ai fatti, allontanando da tutti la tentazione della polemica gratuita o, peggio, della strumentalizzazione.
LA DIREZIONE AZIENDALE