Sta meglio la 14enne di Palestrina ricoverata per caso di sospetta meningite all’Umberto I di Roma. Si trattava in realtà di meningococco: una malattia comunque non contagiosa.
Il caso si aggiunge a quello del 50enne di Alatri, deceduto stamane. Anche l’uomo aveva gli stessi sintomi della giovane ed è stato ricoverato all’Umberto I. Dopo qualche giorno di agonia, purtroppo, non ce l’ha fatta. La meningite che ha colpito la 14enne è in corso di tipizzazione. E’ stata causata da meningococco, ma significa che bisogna chiarirne con certezza qual è l’origine. Alla ragazza sono stati somministrati gli adeguati farmaci e le sue condizioni sono già migliorate. La giovane di Palestrina è ricoverata al Policlinico Umberto I dal 31 dicembre. Tutti i famigliari si stanno sottoponendo alla profilassi di rito. Febbre alta e altri sintomi che hanno fatto pensare subito alla meningite hanno spinto i famigliari della 14enne al ricovero d’urgenza.
Dopo la generale paura degli scorsi giorni, le sue condizioni sembrano essere definitivamente migliorate. Il caso di meningite da meningococco non è comunque contagioso, ma per sicurezza tutte le persone che sono venute a contatto con la giovane sono state sottoposte a profilassi. La ragazza è attualmente ricoverata all’Umberto I di Roma e la sua cittadina di origine, Palestrina, è ancora in apprensione. Le ultime notizie sembrano comunque poter far tirare un sospiro di sollievo ai suoi compaesani.
Continua dunque la psicosi da meningite, ma gli esperti assicurano che i casi non sono in aumento quest’anno. Soltanto la percezione della letalità del fenomeno è aumentata. Infatti, ricordano che miete più vittime l’influenza. Tuttavia, è la paura del contagio che fa la differenza. Si temono nuovi casi e si tiene sotto monitoraggio la situazione. La speranza è che la ragazza venga dimessa quanto prima e che si riducano in futuro questa tipologia di malattie.
Di seguito, la nota diffusa dalla Regione Lazio:
MENINGITE: REGIONE LAZIO, ‘ATTIVATO A DICEMBRE GRUPPO MONITORAGGIO, NESSUN INCREMENTO CASI’
“La Regione Lazio ha costituito nella seconda metà di dicembre 2016 un gruppo apposito per il monitoraggio delle meningiti. Il Gruppo è costituito dal Gruppo tecnico Scientifico della Rete di Malattie Infettive (Ippolito-Spallanzani, Di Lallo-Regione Lazio, Cauda-Cattolica, Vullo-Sapienza) integrato dal Prof. Villari dell’Università la Sapienza. Il gruppo si è riunito alle ore 15 del 2 gennaio 2017. Ha preso atto dei dati prodotti dal SERESMI ed aggiornati alle ore 14 del 2 gennaio. Non ha rilevato nel 2016 incrementi di casi di meningite rispetto al periodo precedente (2001-2015). Nello specifico nel 2016 sono stati segnalati in tutta le Regione 19 casi di meningite meningococcica (pari a 3,2 casi per milione di abitanti), rispetto ai 25 casi nel 2015. L’incidenza di questo tipo di meningite è sostanzialmente sovrapponibile a quello dell’intero Paese (dati Istituto Superiore di Sanità). Non esistono al momento motivi di allarme, né necessità di interventi straordinari diversi dai protocolli vaccinali previsti nella Regione Lazio. Le Aziende Sanitarie Locali hanno già provveduto agli interventi necessari in tutti i casi che si sono finora verificati. Si precisa, inoltre, che non tutte le forme di meningite necessitano di interventi profilattici, che si applicano solo ai casi dai microrganismi per i quali è possibile la trasmissione da persona a persona, e sempre solo a seguito di contatti ravvicinati (sotto il metro di distanza) e prolungati nel tempo. La Regione continuerà a mantiene il livello di attenzione attivato attraverso il Servizio Regionale di Sorveglianza delle Malattie Infettive”.
Lo comunica in una nota la Regione Lazio.