È neve sulle montagne del Lazio. Ed è giusto il caso di dire “finamente!”, vista la ritrosia dimostrata in questa prima fetta di stagione dalla “dama bianca”, che ha lasciato sciatori, appassionati di sport invernali e operatori turistici con un palmo di naso fino a Capodanno.
La situazione-innevamento si stava facendo infatti preoccupante sulle piste da sci dell’Appennino Centrale, con gli impianti rimasti chiusi o solo parzialmente aperti laddove la disponibilità dei cannoni sparaneve aveva permesso un paziente lavorio sulle piste per preservare quei pochi centimetri di neve caduti a dicembre. In ogni caso, il paesaggio brullo delle nostre montagne orfane di neve non si addiceva certo al clima natalizio di questi giorni, sci o non sci.
Puntuale come un orologio svizzero, però, ecco che — come da previsione — la prima perturbazione dell’anno nuovo, quella transitata tra lunedì sera e la notte appena trascorsa, ha scaricato il suo discreto carico di fiocchi oltre i 1300 metri di altitudine (in alcuni casi anche più in basso), permettendo così un accumulo al suolo che ha superato, in media, i 20 cm, con punte di 30. Felicemente imbiancate Monte Livata (nell’immagine potete vedete la situazione di stamane alla base degli impianti sciistici di Monna dell’Orso grazie alla webcam preinstallata in loco) , Campaegli, Campo Staffi e Campocatino.
Con il freddo in arrivo a partire da domani (ma anche oggi, con tutto il sole, non si può certo parlare di giornata mite), il manto bianco ha tutte le garanzie necessarie affinché possa cementarsi al suolo, magari consolidato da nuovi apporti che potrebbero arrivare in concomitanza delle forti correnti nord-orientali previste nei prossimi giorni; i rovesci di neve al séguito potrebbero infatti valicare la dorsale appenninica e traboccare sui rilievi affacciati sul versante tirrenico.
