Si è tenuta ieri mattina, alle 9.30, presso il monumento in viale Mazzini a loro dedicato, la commemorazione in onore di Giorgio Grassi, Pierluigi Banchi e Luciano Lavacchini, passati alla storia come “i tre martiri toscani”, nel 73° anniversario dell’eccidio.
I tre giovani furono giustiziati dal plotone d’esecuzione tedesco proprio presso il cosiddetto “curvone” di viale Mazzini. Presenti alla commemorazione, il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, Gerardina Morelli (comitato “Tre martiri toscani”) e Giovanni Morsillo (presidente provinciale Anpi).
“Ricordiamo oggi tre ragazzi che sono stati ormai ‘adottati’ dalla città di Frosinone e che fanno parte del patrimonio storico del capoluogo: Giorgio, Pierluigi e Luciano. Con il loro estremo sacrificio, hanno contribuito a scrivere la storia di un Paese che è stato ricostruito tenendo fede ai valori di libertà, pace, giustizia, fratellanza, unità – ha detto il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani –
Si dice spesso che la storia sia dettata dai vincitori: questi tre ragazzi hanno fatto la storia, pagando con la propria vita l’insensatezza della violenza e della guerra. L’amministrazione ringrazia le associazioni, gli studiosi e i cittadini che ne hanno mantenuto vivo il ricordo: che sia, sempre, un seme di speranza e di identità per le giovani generazioni”.
Gerardina Morelli ha voluto sottolineare l’impegno di personalità come Sergio Collalti e del prof. Virginio Reali perché il sacrificio dei tre martiri toscani non venisse dimenticato, e ha rivolto un pensiero ad Angiolino Terinazzi, uno dei superstiti dell’eccidio. Giovanni Morsillo ha ribadito, infine, l’importanza della conoscenza della nostra storia, soprattutto per i giovani, perché nuove forme di totalitarismo non trovino mai più affermazione.