Urbanistica, da giunta ok a piani recupero nuclei edilizia ex abusiva
Provvedimenti su Via Ardeatina-Villa Balbotti, via di Santa Fumia e Ponte Linari-Campo Romano per creare urbanizzazione e comunità in aree abbandonate da 40 anni
Portare infrastrutture di urbanizzazione primaria e servizi pubblici in aree residenziali nate abusivamente e abbandonate per 40 anni. Creare delle comunità e ricucire con il tessuto urbano cittadino quelle zone che hanno vissuto un isolamento colpevolmente tollerato dalle precedenti amministrazioni. Questi gli obiettivi delle tre delibere licenziate oggi dalla Giunta Capitolina, con le quali si adottano i piani esecutivi per il recupero dei nuclei di edilizia ex abusiva di Via Ardeatina-Villa Balbotti e Via di Santa Fumia, e si approvano le controdeduzioni alle osservazioni sul piano di recupero urbanistico di Ponte Linari-Campo Romano.
“Posto che queste aree abusive erano già sanate da leggi precedenti, è giusto che abbiano un’urbanizzazione adeguata – spiega l’assessore all’Urbanistica e Infrastrutture di Roma Capitale Paolo Berdini – anche mediante una piccola densificazione che porterà più abitanti, più presidio e una maggiore civiltà urbana. In questo modo avremo più residenti, in modo che i costi dei servizi si abbassino e che si creino delle vere e proprie comunità. È chiaro che si tratta di uno strumento straordinario, in una città dove si è costruito in maniera scriteriata senza nemmeno prevedere le fogne”.
“Si tratta della conclusione, dopo una vicenda lunga e travagliata, dell’iter riguardante zone storiche abusive – precisa – nate con la grande delibera del Comune di Roma del 1978 che ha riguardato 82 nuclei abusivi. Nelle prime due c’è un piccolo ampliamento dell’area edificabile nella vecchia zona abusiva, perché nel tempo attorno era nata una nuova zona abusiva riconosciuta dal Comune. Nel terzo caso approviamo delle controdeduzioni alla osservazioni dei cittadini chiudendo per sempre l’iter procedurale”.
“Dopo l’approvazione dell’Assemblea Capitolina – conclude Berdini – una parte di Roma, seppur piccola, tirerà un sospiro di sollievo perché l’amministrazione comunale ha portato a conclusione un procedimento tecnico-amministrativo che dura da decenni”.