A Roma, dopo un atto di vandalismo nei confronti del Colosseo da parte di due brasiliani, avvenuto il 16 gennaio scorso, il soprintendente, Francesco Prosperetti, ha proposto alcune soluzioni.
Una delle proposte avanzate è quella di far installare un’area di non libero accesso, una sorta di “zona rossa”. Un’area separata da dissuasori sul perimetro della zona del Colosseo, al cui interno sarà installato un sistema di videocontrollo. Inoltre, questa zona dovrà avere le stesse dimensioni dell’area del Colosseo in epoca romana.
Un’altra soluzione prospettata da Prosperetti, riguarda la creazione di una zona ad anello nelle ore di chiusura del Colosseo. Zona presidiata da un sistema di allarme anti intrusione, che dovrà essere a prova di errore.
Tuttavia, il soprintendente si è reso perfettamente conto, a seguito di un successivo incontro con il prefetto di Roma, di una totale indisponibilità di un servizio di sicurezza notturno. Mancanza legata principalmente alla carenza di personale da inserire per le ronde notturne all’interno del monumento.
Per questo motivo, verrà istituita una sala di regia per la videosorveglianza, con un presidio che funzionerà per Palatino, Foro Romano e Colosseo.
Prosperetti ha anche annunciato che, appena ci sarà occasione, si incontrerà con il prefetto, la polizia, l’esercito e i carabinieri. Così da riuscire a coordinare tutte le attività di sicurezza intorno al Colosseo.
Oltre al suo progetto riguardante la messa in sicurezza del Colosseo, il soprintendente Prosperetti ha annunciato l’inizio di lavori di pavimentazione e di scavo all’interno del monumento.
Proprio per quanto riguarda gli scavi, è stato ritrovato il cranio di un cavallo di epoca medievale sotto il suolo della struttura.