Politica

Marino, il PCI avanza una proposta sul pedibus alla giunta M5S

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In questi giorni, è stato reso noto che tra i comuni di Pomezia, Genzano e Marino è stato stilato un accordo per la mobilità sostenibile. Noi comunisti, sempre attenti alle ricadute delle scelte amministrative nella vita quotidiana dei cittadini abbiamo studiato, verificato, confrontato ed ora diamo un giudizio ed avanziamo una proposta.

Innanzitutto va ricordato che l’essenza del protocollo firmato mira ad ottenere dei finanziamenti a fondo perduto per una concorrenza massima alla spesa del 60%. Ovviamente il finanziamento al progetto non riguarda solo il comune di Marino che, infatti, avrà una quota-parte.

Le prime due cose positive che rileviamo è che il tema riguarda la mobilità sostenibile (insomma essere meno schiavi dell’automobile ed essere più attenti al principale soggetto di questo mondo: gli esseri umani, i viventi).

Inoltre, come dichiara il progetto, i comuni, quindi anche quello di Marino, qualora il finanziamento non raggiungesse la quota supportata del 60%, comunque sarebbe portato a compimento con fondi propri. Questo si chiama scegliere: ed è ciò che condividiamo. Nel merito del progetto, si prevedono interventi fisici infrastrutturali miranti a realizzare il piano di viabilità veicolare a 30 Km orari nei centri urbani (quindi tabellonistica, e rialzi di dossi nei pressi di luoghi di rilievo come scuole e simili).

Poi è previsto anche un intervento che è culturale, comportamentale e di benessere (anche se il programma comune non lo definisce così), cioè l’organizzazione del pedibus. Noi condividiamo gli interventi e le finalità infrastrutturali.

Per il pedibus abbiamo una proposta di qualità e pratica da avanzare al comune. Sull’accordo firmato, invece abbiamo da rilevare serie critiche di metodo e politiche. Il tetto previsto per accedere al finanziamento è di fare riferimento ad un bacino di popolazione superiore a 100.000 abitanti. Siccome Marino non li ha, giustamente cerca altri comuni per raggiungere la soglia. E’ un accordo di “fusione di comuni”? No. E’ un semplice accordo su un progetto specifico che ogni comune può condividere.

Allora, senza mostrare una inutile “ideologizzazione del limite di velocità”, poiché non è reso noto, chiediamo: questo stesso progetto, per logica, per vicinanza, per naturalità di condivisione di cose vicine, è stato chiesto ai comuni confinanti? O si è scelto a priori di andare dai comuni con sindaci grillini? Ai cittadini di Marino sarà, nella pratica quotidiana, più utile che una stessa tabellonistica sia nella mobilità di comuni vicini, quindi frequentati negli spostamenti, per e da Marino, o con Pomezia per soli motivi burocratico/politico/ideologici/amministrativi? Non è una polemica futile, è concretezza!

Seconda questione, il pedibus, che proponiamo di migliorare. Abbiamo malsopportato il misto di ignoranza, pregiudizio e superficialità con cui qualche esponente regionale dei partiti di destra ha voluto commentare la proposta di pedibus.

Infatti, noi non solo riteniamo che sia una buona cosa accedere a quei finanziamenti per realizzare i percorsi dei bimbi che vanno a scuola; ma proponiamo di rivolgersi – anche al fine di meglio offrire una base culturale, scientifica e medica – alle associazioni che hanno promosso (e proposto concretamente, ad esempio con un convegno nazionale dello scorso anno recepito dai gruppi parlamentari e dal Governo) il pedibus.

Sappiamo che a Marino, una delle nostre associazioni è in simbiosi culturale e vanta solidi rapporti con una di queste associazioni nazionali e potrebbe sostenere il comune in questa attività. Perché i risvolti del pedibus sono di lungo respiro e di vasta scala. Certo sono meno veicoli in strada. Ma questo è l’aspetto minore.

Il maggior beneficio, ad esempio è proprio l’attività fisica – utile anche alla lotta contro l’obesità infantile – ; un altro beneficio è l’accesso a scuola non come pacchi trasportati da un luogo all’altro, ma con un ingresso di bambini già vigili per il percorso svolto.

Un ulteriore aspetto, sempre di lunga durata – come dimostra il comune di Trieste, antesignano in Italia ed in Europa per questa attività – è la modifica stessa di parti di urbanità: maggior passaggi pedonali, abbattimento barriere architettoniche, e cosi via. Ecco, la proposta politica e amministrativa che avanziamo è che il Comune si rivolga a queste presenze, a queste eccellenze, per realizzare quella che è una buona scelta di indirizzo. Da elevare, rispetto a quanto scritto fin qui dalla Giunta.

PCI Marino