Riceviamo e Pubblichiamo:
L’Assessore al Bilancio Stefano Gizzi illustra i vantaggi dell’appalto ad HERA LUCE SRL
In merito alle polemiche in mala fede che nelle ultime settimane hanno avvelenato il dibattito politico e amministrativo sulla Gara relativa all’affidamento dei servizi di efficientamento, adeguamento, gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione a Ceccano, credo che pochissimi si siano presa la briga di approfondire l’argomento con attenzione alla verità dei fatti.
Bisogna partire da un particolare che molti falsi moralisti non menzionano mai: il Servizio comunale relativo alla Pubblica illuminazione non esiste più dal pensionamento del personale addetto alla Squadra, che ha operato nel Comune di Ceccano fino all’anno 2012. Ciò significa che dal 2013 in poi il servizio è andato avanti con gravi difficoltà e senza il personale in pianta organica. Tutti i ceccanesi hanno potuto constatare in questi ultimi anni la gravità della situazione con ritardi e difficoltà nella riparazione e sostituzione delle lampadine della pubblica illuminazione e tutti i problemi connessi. Come in tanti comuni italiani e della Ciociaria, anche Ceccano da alcuni anni stava riflettendo sulla necessità di affidare a terzi questo servizio e già nel 2012 una parte della documentazione era stata avviata.
L’Amministrazione Comunale Caligiore ha reso operativa una delle proposte della campagna elettorale e, tramite gli uffici interni, ha disposto uno studio di “Audit Energetico” per conoscere i consumi reali annuali, con le fatture depurate dai conguagli, dai pagamenti di mesi a cavallo di due anni e dell’IVA al 22%.
Questo studio ha dimostrato che, nelle attuali condizioni del Comune di Ceccano, la proposta più oculata sarebbe stata proprio quella di sottoscrivere un Contratto di partenariato pubblico-privato, ai sensi dell’art. 180 del Nuovo Codice degli Appalti. Nel Comune di Ceccano, centinaia e centinaia di pali della pubblica illuminazione sono ormai obsoleti, e rendere efficienti con il sistema a Led tutti i punti della pubblica illuminazione con circa 3.500 Led, avrebbe comportato un costo per il Comune di circa Euro 2.000.000.
In pratica migliaia di Led da acquistare e poi chi li avrebbe montati? Chi ne avrebbe garantito l’efficienza? C’era anche la necessità di montarli e smaltire le vecchie lampadine, con due persone fisse con il costo di circa 50.000 euro all’anno, in più l’acquisto di una Piattaforma elevabile mobile, cioè l’autocestello con il costo di circa 40.000 euro.
Con la proposta di partenariato pubblico privato, il Comune ha potuto fissare l’Importo annuale del canone a base di gara a 460.000 Euro più Iva, contenendo al massimo la somma, in modo da favorire più possibile gli interessi del Comune.
In tal modo abbiamo immediatamente e per ogni anno, una quota di circa 17.000 Euro in meno per la base d’asta. A ciò si aggiungano 24.150 Euro da ribasso d’asta del 5,25, cioè il ribasso offerto dalla Società aggiudicatrice. E 15.000 Euro di risparmio per la gestione degli impianti semaforici, inseriti a carico della Società nel nuovo contratto.
Ma gli aspetti positivi comprendono anche molti altri elementi, fra cui: la riattivazione degli impianti delle telecamere di sorveglianza e il posizionamento di nuove zone di WI-FI e, soprattutto, la gestione e manutenzione di una serie sterminata di punti luce in ogni angolo della Città e delle varie contrade.
Per concludere questa prima analisi, tutta la gara è monitorata dall’Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione e in tutti i suoi aspetti sono state rispettate le regole di legge come si vedrà nel prosieguo dell’aggiudicazione definitiva della Gara.