Trainspotting 2 uscirà in tutti i migliori cinema italiani il 23 febbraio. Leggiamo insieme la recensione della nuova pellicola diretta da Danny Boyle per scoprire se sarà all’altezza della prima, che fu un capolavoro indiscusso.
Trainspotting conquistò il mondo nel 1996. Fu un film che spiazzò il pubblico buonista e fece conoscere il talento di alcuni giovani attori quali Ewan McGregor e Robert Carlyle. A distanza di 21 anni esce il seguito. Ecco, se pensate che sia una mera scelta di marketing, sbagliate. Il film originale era tratto da uno splendido libro dello scozzese Irvine Welsh e il sequel uscì nel lontano 2002. Entrambe le pellicole si sono ispirate ai romanzi, ma vista la distanza di anni con la quale è uscito T2, saranno molte le differenze con il romanzo. Diversità che si palesano già dal nome: “Porno” il titolo del libro, banalmente Trainspotting 2 il film. Ambientato ad Amsterdam, il romanzo riprende le vite dei personaggi – compresi alcuni provenienti da un altro libro cult di Welsh, “Colla” – a distanza di nove anni dal primo. Un’altra differenza con il film è proprio legata all’ambientazione: anziché la Capitale olandese, i fatti del film che uscirà nei cinema italiani a fine mese si svolgeranno a Edimburgo, città cara all’autore del libro. Altra caratteristica che differenzia la pellicola dal romanzo è legata alla pervasività della tecnologia. Nel 2002 non esistevano i social network e la scelta del regista è stata quella di renderlo più legato all’attualità e non attenersi rigidamente al libro, dando a essi molta importanza. Il seguito del libro fu un capolavoro, anche se in tono minore rispetto al primo. Sarà così anche per il film?
LA TRAMA (No spoiler)
Sono passati 20 anni dalla decisione di Renton di tradire i vecchi amici e fuggire in Olanda. Mark è tornato a Edimburgo per rivedere i vecchi compagni. Spud è quello rimasto più legato a Rent Boy, mentre Sick Boy ha ancora qualche screzio. Per non parlare di “Franco” Begbie, che è evaso di prigione e non vede l’ora di vendicarsi dello sgarro subìto. Renton si è rifatto una vita e ha smesso di farsi, ma questa sua nuova linfa borghese è già in procinto di sgretolarsi.
LA RECENSIONE (No spoiler)
Danny Boyle è un regista straordinario, ma pochi come lui hanno saputo alternare film geniali ad altri piuttosto catastrofici. I remake, i seguiti e quant’altro impazzano anche per una cronica mancanza di idee e di coraggio dei produttori. Il film rispecchia un po’ quello che ci si aspetta nel vedere un adolescente punk del Regno Unito, che cresce con il mito di Iggy Pop e passa le notti tra discoteche ed eroina, cresciuto e imborghesito. Sa di goffo per quanto concerne tali aspetti della pellicola. E’ tuttavia innegabile il peso che si trascina sulla spalle Trainspotting 2. E’ difficile ricalcare le orme di un capolavoro a 20 anni di distanza. A volte sembra che le scene manchino di coesione e siano degli sketch forzati. L’inizio ricalca l’originale, ma con molta più ironia. Nel primo c’era una città grigia e sporca, qui il verde, i colori e i paesaggi regnano. Questo sequel perde di cinismo e taluni personaggi sembrano più abbozzati che altro. Se poi cerchiamo tra i lati positivi, i protagonisti sono sempre carismatici e confusi e quel senso di inadeguatezza riesce a farti tornare di nuovo in empatia con le loro sorti. C’è molto ritmo e le musiche sono sempre una componente principale del film. Qualche scena è comunque onirica e memorabile. Insomma, la nostra recensione non è così benevola, ma se avete amato il primo e amate i personaggi scorretti creati da Irvine Welsh, non potete perdervelo. Senza dubbio inferiore al romanzo da cui è tratto e non paragonabile al primo. Resta comunque un film fruibile anche a chi si è perso il capolavoro del ’96, ma chi ha altissime aspettative, è meglio che vada al cinema senza pensare di avere di fronte qualcosa di epico. Di seguito, la colonna sonora del film e il trailer italiano di Trainspotting 2.
Lust for Life – remix dei The Prodigy
Shotgun Mouthwash – High Contrast
Silk – Wolf Alice
Get Up – Young Fathers
Relax – Frankie Goes to Hollywood
Eventually But (Spud’s Letter to Gail) – Underworld feat. Ewen Bremner
Only God Knows – Young Fathers
Dad’s Best Friend – The Rubberbandits
Dreaming – Blondie
Radio Ga Ga – Queen
It’s Like That – Run DMC e Jason Nevins
(White Man) in Hammersmith Palais – The Clash
Rain or Shine – Young Fathers
Whitest Boy on the Beach – Fat White Family
Slow Slippy – Underworld
https://www.youtube.com/watch?v=c7FOGVrFczM