Con sentenza del TAR Lazio del 18 gennaio è stato rigettato il ricorso contro il Comune di Genzano della cooperativa sociale “Omnia”, per sei anni gestore degli asili nido comunali. “Omnia” chiedeva che fosse annullata l’aggiudicazione del servizio alla società cooperativa entrante “Gialla”per non aver ottemperato alla clausola sociale di salvaguardia del personale, e quindi di subentrare nel contratto.
Secondo la sentenza, l’illegittimità dell’affidamento del servizio è infondata, come già espresso dall’Anac nel parere richiesto dalla precedente Amministrazione: la clausola sociale non poteva essere interpretata come garanzia della stessa retribuzione corrisposta dal precedente gestore, perché – si cita testualmente – “essa sarebbe nulla per contrarietà alla legge; la clausola deve essere interpretata, piuttosto, come garanzia di un trattamento economico adeguato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto”. L’applicazione di un diverso contratto alle educatrici è conforme alle normative, come si legge nella sentenza: “la clausola sociale non può imporre all’impresa subentrante in una gara pubblica di prescegliere un determinato contratto collettivo, potendo essa scegliere invece un contratto collettivo diverso, applicabile all’oggetto dell’appalto e che salvaguarda i livelli retributivi dei lavoratori riassorbiti in modo adeguato e congruo”.
Legittimità legale, dunque, per l’assunzione del personale della cooperativa precedente con un tipo di contratto diverso.
“Il Comune ha lavorato nel rispetto della Legge e la sentenza lo dimostra – commenta il sindaco Lorenzon – Si ricorderà che l’Amministrazione da me rappresentata, da poco insediata, ha dovuto affrontare questa situazione ereditata dall’Amministrazione precedente. Abbiamo intrapreso una linea d’azione senza ombra di dubbio rispettosa delle regole, cercando inoltre di tutelare le educatrici degli asili della città in tutti i modi possibili: riassorbendole, innanzitutto, e garantendo gli stessi orari di lavoro. A chi ha cercato di speculare sulla vicenda, mettendo in cattiva luce l’operato dell’Amministrazione che secondo alcuni avrebbe dovuto farsi garante degli stipendi delle educatrici, rispondiamo con i fatti: la Legge ha avvallato le nostre scelte”.
L’assessore Valeri aggiunge: “Il Comune ha svolto un’opera di mediazione importante in questa vicenda, garantendo il rispetto delle normative, la trasparenza e la tutela delle educatrici. Tengo a sottolineare anche un altro particolare, noto ai più: durante gli incontri sindacali, si ricorderà, veniva chiesto al Comune di provvedere a incrementare gli stipendi del personale adeguandoli al precedente contratto; tuttavia non era legalmente possibile giustificare questa spesa: sarebbe stato un illecito impiegare risorse economiche pubbliche a tale scopo. Questa vicenda riconferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che solo agendo correttamente si garantisce lo stato sociale”.