Si è svolta domenica 5 febbraio, per iniziativa dell’amministrazione Ottaviani e degli altri sindaci del circondario, la prima domenica ecologica intercomunale, con il blocco della circolazione esteso, oltre al capoluogo, ai comuni di Alatri, Ceccano, Ferentino, Ceprano e Anagni.
Dalle 8 alle 18, il personale impiegato dalla Polizia locale del comandante Donato Mauro ha effettuato un numero complessivo di 98 controlli, che si tradotti nella verbalizzazione di 51 sanzioni, relative alle infrazioni sulla limitazione del traffico degli autoveicoli.
“L’impegno dell’amministrazione è attenuare l’impatto sulla popolazione dell’inquinamento da PM10: l’attuazione di questo proposito prevede, anche, la messa in campo di strategie sperimentali – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – La domenica ecologica intercomunale rientra, sicuramente, nell’ottica di testare nuovi metodi che, mediante un approccio più ampio e più complesso, possano portare risultati apprezzabili e duraturi sulla qualità dell’aria che tutti noi respiriamo.
Il blocco della circolazione all’interno di comuni tra loro confinanti nasce, quindi, dall’esigenza di prendere in considerazione un perimetro dell’area vasta che vada oltre i confini dei singoli comuni, per evitare che i singoli provvedimenti comunali siano vanificati.
Gli elementi tecnici e i dati scaturiti da questa giornata di blocco del traffico all’interno della ztl, saranno confrontati nelle prossime ore anche con i responsabili dell’Arpa e delle associazioni più attente alla tutela del diritto alla salute, per riuscire a trovare rimedi che siano in grado di far rientrare i valori negli indici di tolleranza.
La lotta alle emissioni dannose del PM10 – ha concluso il sindaco – deve essere condotta su tutti i fronti: gli studi riportati dall’associazione medici di famiglia per l’ambiente di Frosinone, dimostrano che nella nostra provincia le emissioni di PM10 totale legate ai trasporti stradali ed altre sorgenti mobili e macchinari, sommate alle percentuali di PM10 generato dalle usure e dalla risospensione, complessivamente possono superare il 55% del totale. Una percentuale, questa, che unita al particolato proveniente dai riscaldamenti civili e industriali, mette seriamente in discussione quel diritto alla salute che ai cittadini di Frosinone, al pari di tutti i cittadini italiani, viene riconosciuto dalla Costituzione stessa”.