Riceviamo e pubblichiamo:
Questa mattina, nella Sala della Ragione, il Comune di Anagni ha commemorato il Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe e all’esodo degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Il sindaco Fausto Bassetta ha curato l’introduzione del convegno, illustrando lo scenario storico degli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia durante la seconda guerra mondiale, un periodo contrassegnato da guerre intestine tra i popoli dell’area, pulizie etniche, disputa per il possesso delle terre e dei confini.
Bassetta ha sottolineato, con riferimento alle “divisioni politiche” riguardanti le commemorazioni della Shoah e delle vittime delle foibe, che “i morti vanno ricordati senza ideologie”, ricordando i motivi che sono alla base dell’istituzione del Giorno del Ricordo.
I lavori sono proseguiti con la testimonianza di Antonio Giachin, istriano residente ad Anagni, che alla fine della guerra aveva dieci anni, il quale ha raccontato alla nutrita platea – formata soprattutto da studenti degli istituti superiori cittadini – la vita della sua famiglia in quegli anni e quanto ha pesato quegli eventi successivamente.
Il tenente colonnello Flavio Carbone, dell’Ufficio storico dell’Arma dei Carabinieri, ha spiegato il motivo della data scelta per il Giorno del Ricordo (il 10 febbraio 1947 l’Italia firmò, da nazione sconfitta, il Trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia). L’ufficiale ha illustrato vari drammatici episodi in cui sono rimasti coinvolti gli stessi carabinieri, rimasti a combattere dopo lo scioglimento dell’Esercito.
La manifestazione è stata arricchita dal contributo degli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore “Guglielmo Marconi” di Anagni che hanno proposto la canzone “1947” di Sergio Endrigo, esule istriano, e narrato testi di Ungaretti e testimonianze sulle foibe.