Politica

Sora, la nota del Movimento 5 Stelle sul museo civico

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Ecco l’interrogazione di Guido Bassetto sulla mancata copertura del campetto Polifunzionale del Pantano, a Segni

Riceviamo e pubblichiamo:

È trascorso poco più di un mese da quando il M5S ha posto l’accento sui problemi legati al tema della Cultura (in proposito si veda il link: http://www.sora5stelle.it/museo-e-cultura-assenti-nellazione-dellamministrazione/), con particolare attenzione al Museo Civico della Media Valle del Liri.
Gli eventi e le numerose iniziative organizzate dal Museo – da quelle più specificatamente scientifiche, a quelle divulgative, educative e didattiche – hanno sempre avuto un ritorno molto positivo in termini di partecipazione, soprattutto quelle dedicate alle scuole ed al pubblico dei più piccoli, avvicinandoli alla storia, all’archeologia, all’arte antica e moderna, rendendoli partecipi e consapevoli del ricco Patrimonio locale, tramite una didattica che forma, intrattiene, coinvolge e diverte.
Purtroppo, dal mese di settembre l’attività del Museo si è quasi del tutto fermata per la mancata nomina del Direttore, nonostante l’avviso di selezione sia stato bandito già da molto tempo. Questo fatto ha comportato una riduzione dell’offerta di proposte culturali in città, pur conteggiando le varie e lodevoli iniziative di singoli o associazioni.
A tal proposito, nei giorni scorsi, è stata depositata un’interrogazione per chiedere chiarimenti in merito ai motivi della mancata nomina del Direttore e conoscere le intenzioni dell’Amministrazione al riguardo.
Con la stessa interrogazione sono state, altresì, richieste delle spiegazioni in merito al punto 2.2 “Sora salotto delle eccellenze delle tre valli” del documento programmatico del Sindaco Roberto De Donatis che riporta l’intenzione di procedere alla: “ridefinizione dei percorsi del museo civico e della sua tipologia, non archeologica ma territoriale”. Questo cambiamento avverrebbe a pochi anni dalla conclusione dei lunghi lavori di allestimento – oggetto di un importante finanziamento da parte della Regione – e dall’apertura al pubblico.
Si deve ricordare che il Museo rientra da alcuni anni nell’Organizzazione Museale Regionale e nel Sistema Tematico Regionale PROUST, composto dai musei archeologici presenti nel territorio laziale, avendo rispettato i requisiti minimi e gli standard qualitativi richiesti dalla Regione, potendo così beneficiare dei contributi e finanziamenti annuali da parte dell’Ente regionale.
L’eventuale ridefinizione della tipologia del museo, oltre che impedire per lungo tempo la fruizione pubblica di un importante servizio culturale ed educativo per la città, esporrebbe le collezioni in esso attualmente esposte al rischio di smembramento. Queste, infatti, risultano costituite da reperti archeologici di eccezionale interesse, per la quasi totalità di proprietà statale, concessi al Museo “in deposito temporaneo” per fini espositivi sulla base di uno specifico progetto scientifico e di allestimento, con l’obbligo per l’Ente di curarne la valorizzazione e assicurarne la fruizione pubblica, oltre alla conservazione, in modo conforme a quanto stabilito.
Il rischio concreto che questi reperti debbano essere “restituiti” alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio – unico organo periferico del MIBACT competente in materia di tutela – rappresenta un lusso che Sora non può permettersi.