Un incontro atteso da circa un anno e mezzo quello tra il Sindaco Fausto Bassetta ed il Comitato per l’Emergenza Sanitaria, svoltosi nell’ex Sala Consiliare del Palazzo Civico alla presenza, oltre che del Primo Cittadino e dei membri di Co.E.Sa., anche di numerosi amministratori, del Consigliere Fabio Roiati e del dottor Alessandro Compagno in rappresentanza del Comitato Salviamo l’Ospedale di Anagni.
Toni abbastanza distesi, ma posizioni ben precise e soprattutto tante domande. L’esordio del Primo Cittadino che ha voluto riconfermare l’impegno dell’Amministrazione nell’ottenere il riconoscimento giuridico della struttura ospedaliera cittadina, “condizione necessaria – le parole di Bassetta – affinché si possano ottenere anche servizi e investimenti destinati a quello che diventerà un distaccamento sanitario di Frosinone”.
“Radiologia funzionante, Laboratorio funzionante – ha spiegato il dottor Roiati – degenza infermieristica e presenza di personale medico che possa garantire la stabilizzazione in casi di emergenze anche più complesse”. Il dottor Roiati ha ripercorso quello che era il prospetto di un piano sanitario ( chiamato appunto “Piano Roiati”) sottoposto all’attenzione del Commissario Macchitella, ma anche riportato in una delibera consiliare approvata in ben 9 comuni e sottoscritta dai nove rispettivi Sindaci, presentata sul tavolo del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Tante, troppe, però le domande rimaste senza una risposta: i tempi di approvazione di un atto aziendale che sembra destinato ad essere rimandato di mese in mese; la poca chiarezza circa i codici di emergenza che la struttura dovrebbe fronteggiare; gli investimenti sul personale medico e paramedico; il totale disinteresse politico a livello regionale sulla sanità Ciociara; la poca chiarezza su quello che diventerà il nosocomio anagnino: una Casa della Salute? Un punto di Primo Intervento?
E soprattutto, cosa ancor più grave – condivisa dai Comitati – è quanto accade ogni giorno in quello che resta del presidio ospedaliero: macchinari che vengono trasportati in altri ospedali, furti, macchinari usurati, trasferimenti, personale allo sbando, depotenziamento del servizio Ares 118, interruzione dei servizi ambulatoriali, totale assenza di un front-office che aggiorni l’utenza.
“Non è più tempo di aspettare – la richiesta conclusiva da parte di Co.E.Sa. condivisa anche dal Comitato Salviamo l’Ospedale – è tempo di ottenere delle risposte certe!”. E la richiesta, prontamente accolta dal Primo Cittadino: “Chiediamo una tempistica certa per l’approvazione dell’atto aziendale! Proponiamo una piattaforma cittadina, condivisa dalle associazioni, dalle istituzioni, dai cittadini, che ci consenta di portare avanti una manovra di massa, un movimento di popolo, perché il popolo anagnino non deve più essere preso in giro”.
La proposta finale, accolta all’unanimità, è stata quella di organizzare in tempi brevi una assemblea generale alla presenza del Dottor Macchitella, di referenti territoriali, regionali, nazionali politici, a prescindere dalle appartenenze ideologiche, “perché – è stato ribadito – sulla Sanità non ci sono colori politici”; di sensibilizzare utenti e cittadini ma soprattutto di far fronte comune con i 9 sindaci affinché l’emergenza territoriale venga in qualche modo tamponata con il ripristino di servizi sanitari efficienti e tempestivi: per far ciò Co.E.Sa. ha chiesto perentoriamente un intervento incisivo da parte del Sindaco presso il Governatore della Regione Lazio.
Rossella Rossi