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Roma Termini, code interminabili davanti ai varchi: cresce l’insofferenza dei pendolari

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Code interminabili davanti ai varchi predisposti dal personale incaricato di controllare i biglietti, con il serio rischio di perdere il treno e vedere così allungata una giornata lavorativa che – per tutti i pendolari della linea Roma-Cassino – dura ben più delle canoniche otto ore di servizio.

La nuova misura attuata a settembre da Trenitalia per combattere gli evasori e frenare il traffico di persone “non autorizzate” all’interno dei binari si è rivelata come un pericoloso boomerang per gli utenti, che spesso arrivano a Termini con i minuti contati e cercano di affrettarsi per prendere il primo treno a disposizione.

Se da un lato il filtraggio predisposto sta funzionando come deterrente alla delinquenza – anche se qui ci sarebbe da aprire un nuovo capitolo riguardante tutta l’area della stazione, protagonista di un numero sempre maggiore di furti e loschi traffici – dall’altro il servizio presenta molte lacune strutturali, prima fra tutte l’insufficienza numerica del personale addetto a favorire il deflusso di un autentico fiume umano che usufruisce della linea per tutto il pomeriggio.

Come possono bastare pochi incaricati per controllare i titoli di viaggio di decine e decine di persone che, una volta arrivata la comunicazione del binario sul tabellone luminoso, si avvicinano all’area nel giro di una manciata di secondi con la speranza di salire sui vagoni e porre così fine alla solita maratona quotidiana?

Il problema sta diventano sempre maggiore e l’insofferenza cresce giorno dopo giorno. Qualche volta – complice lo stress della giornata – succede che qualcuno sbotti e se la prenda con chi sta solamente svolgendo il proprio compito, e certo non è responsabile in prima persona della carenza di personale. Di sicuro però, si potrebbero evitare risposte del tipo “uscite cinque minuti prima da lavoro”, come se il pendolare medio si recasse a Roma in un comune giorno feriale solo per ammazzare il tempo.

La soluzione al problema sarebbe molto semplice: aumentare i varchi nelle tratte più affollate, predisponendo un servizio speciale negli orari clou, che generalmente si concentrano tutti in 3-4 ore del pomeriggio. Se è vero che con la nuova lotta all’evasione Trenitalia sta recuperando una somma consistente dalla vendita dei biglietti, complice anche la comparsa del nuovo tagliando chilometrico, il dovere dell’azienda è quello di migliorare il servizio a 360 gradi, non solo promettendo nuovi, scintillanti treni (questione, tra l’altro di primaria importanza) e una maggiore puntualità, obiettivi tra l’altro ancora da raggiungere.

Anche perché, per una persona che passa la quasi totalità della giornata nella capitale, arrivare mezz’ora prima a casa significa molto, sia per ritagliarsi un po’ di tempo per stare con la famiglia che per scaricare lo stress di una routine davvero pesante da digerire.