Una diatriba che si trascina avanti ormai da mesi e che sembra lontana da una soluzione definitiva. Anche per l’impegno profuso da centinaia di comuni cittadini che, giustamente, stanno dando vita ad una vera e propria battaglia per tutelare in tutte le maniere possibili l’ospedale di Colleferro e i diritti dei cittadini.
In tal senso l’associazione in difesa dell’ospedale di Colleferro si è sempre schierata in prima fila per cercare di salvaguardare una risorsa di cui usufruisce non solo il comune casilino, ma tutta l’area dei lepini.
“Ci hanno dato dei matti e degli schierati politicamente, ma noi abbiamo sempre detto la verità, senza guardare colori politici e simpatie personali – recita un comunicato della stessa associazione -. Abbiamo semplicemente evidenziato una situazione che stava precipitando e che sta diventando pessima di giorno in giorno.
Siamo contenti che il vicesindaco di Colleferro abbia rivisto la sua posizione. Cambiare idea e ritornare sui propri passi è sinonimo di maturità, ma anche lei, la scorsa estate, quando noi abbiamo presidiato giorno e notte, quanto abbiamo manifestato sulle strade della città, con mamme, bambini, cittadini di ogni colore, dov’era?
Piazza Italia è stata interdetta per la nostra manifestazione. E’ bene ricordare queste cose, perché viviamo in una società in cui ci si dimentica presto di quello che si fa e il primo che arriva si prende i meriti di risultati, ma quali risultati?, che non sono i propri.
Oggi veniamo a leggere che il Presidente Zingaretti e la cabina di regia ha addirittura disertato l’incontro che i sindaci avevano richiesto, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno del consiglio comunale di Colleferro. A questo incontro ha preso parte solo il direttore generale della Asl Rm G, il quale si è preso altro tempo per verificare e agire. Di tempo non ce n’è. Anziani sulle carrozzelle in pronto soccorso per l’intera notte, bambini che nascono in casa, operatori sanitari costretti a turni massacranti, strumenti inesistenti.
L’ospedale di Colleferro deve tornare a splendere, senza se e senza ma. I numeri da considerare sono quelli dei chilometri che separano i paesi dell’area lepida con Palestrina, piuttosto che i chilometri che separano l’ultimo ospedale utile, Frosinone, con Palestrina.
Da qui bisogna ripartirà e da qui noi dell’associazione In difesa dell’Ospedale di Colleferro abbiamo incentrato la nostra protesta, per la difesa dei diritti dei cittadini di un intero territorio che non si ferma solo a Colleferro”.