Una piacevole visita a sorpresa ha rallegrato l’ambiente colleferrino a poche ore dall’importante match di sei nazioni che l’Italrugby dovrà giocare contro la Francia allo stadio Olimpico di Roma. A fare capolino in città sono stati infatti due pilastri della nazionale azzurra come George Fabio Biagi e Carlo Canna, che hanno approfittato della giornata libera per trascorrere qualche ora con i loro piccoli fan al negozio sportivo Pierantoni di Colleferro.
Tra autografi, battute e anche qualche scambio con gli aspiranti giocatori (a fine articolo troverete un simpatico VIDEO), sia Biagi che Canna hanno parlato a 360 gradi del momento vissuto dalla nazionale italiana, dalle Zebre Parma (la loro squadra di club) e anche del Colleferro Rugby, per il quale auspicano una pronta risalita in campionati di maggior livello.
Sabato con la Francia c’è un’occasione da non perdere per schiodare quello “zero” in classifica
Canna: “Indubbiamente, è l’ultima partita in casa e abbiamo un’occasione forse irripetibile. Vogliamo fare bene, ci siamo preparati tutta la settimana con intensità per batterli e speriamo di riuscire a concretizzare il nostro obiettivo”.
Cosa non è andato per il verso giusto in questo Sei Nazioni, visto che avete giocato dei buoni spezzoni di gara anche contro gli avversari più forti?
Biagi: “Ci manca questo famoso secondo tempo. Finora abbiamo prodotto delle prestazioni a metà e adesso con la Francia vorremo fare una buona partita per tutto l’arco del tempo di gioco, per regalare una bella soddisfazione ai tifosi che si seguono sempre in massa e tornare a vincere all’Olimpico, dove la vittoria manca da diversi anni. Sicuramente ci sono stati diversi fattori che hanno contribuito a questo cammino deludente, giochiamo contro squadre fortissime e se non mantieni la giusta intensità dal primo all’ultimo minuto puoi andare incontro a risultati di questo tipo. Ora senza dubbio la nostra intenzione è trovare continuità all’interno della prestazione”.
Negli scorsi anni si era vista una crescita incoraggiante del movimento a livello internazionale, adesso invece sembra che l’Italia sia ritornata la cenerentola del Sei Nazioni. Cosa manca per ritornare a quei livelli e riprendere percorso di crescita?
Canna: “Ci sono stati molti cambi, la vecchia guardia ha progressivamente abbandonato la scena e abbiamo pochi veterani a darci man forte. Credo che i risultati non arriveranno subitissimo, speriamo che l’avvento del nuovo staff ci aiuti a dare una svolta significativa e a riprendere quel discorso che abbiamo interrotto. Siamo molti giovani, altre squadre hanno più esperienza di noi ed è normale che in questo momento esista un gap”.
Passando al club, anche la stagione con le Zebre di Parma non sta andando benissimo, vista l’ultima posizione nella Pro 12. Ci sono margini miglioramento per il presente e, soprattutto, il futuro?
Biagi: “Indubbiamente quando si è ultimi c’è sempre spazio per migliorare. Purtroppo questa è stata una stagione difficile, il cambio allenatore e la partecipazione alla Champions Cup non ci hanno aiutato. Credo che la grossa differenza rispetto alle altre squadre di Pro 12 sia data dalla profondità della rosa, spesso non abbiamo i giusti ricambi e in occasione di eventi come il Sei Nazioni, durante il quale 15 giocatori vanno via dal club, questo gap si fa sentire. La società ad ogni modo sta lavorando per il futuro e speriamo di poter tornare ad essere più competitivi già nel prossimo futuro. La rivalità con la Benetton? È normale che ce ne sia un po’, siamo le uniche due squadre italiane che giocano nella Pro 12 e questo porta inevitabilmente con se una serie di dualismi: oltre al campionato magari ti giochi anche il posto in nazionale. Per il momento loro sono sopra, ma non vediamo l’ora che si giochi l’ultimo derby in programma il 5 maggio per riscattarci”.
Colleferro e Segni sono due ambienti dove si respira una grande passione per la palla ovale. I rossoneri, ormai un ventennio fa, sono riusciti ad arrivare addirittura in serie A. Avete avuto modo di sentir parlare di questa realtà?
Canna: “Seguivo il Colleferro quando ero piccolino, mi ricordo le partite contro il Benevento. Negli ultimi anni si è fatto un passo indietro, la speranza è che la squadra possa risollevarsi perché questa società merita molto di meglio. Ho visitato anche il Museo del Rugby, ci sono tanti volontari che si danno da fare per mantenerlo al meglio e si adoperano affinché venga riconosciuta come una delle cose belle del rugby italiano. È un’iniziativa molto interessante e che spero possa crescere sempre di più”.