Cronaca

Castelli Romani, fallimento Albafor, Formalba va in liquidazione

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Riceviamo e pubblichiamo:

Avevamo ragione noi comunisti, Formalba viene drammaticamente trascinata nel fallimento Albafor.
Apprendiamo da un comunicato dei sindacati CGIL-CISL-UIL che “il curatore fallimentare della società Albafor SpA ha comunicato che procederà alla liquidazione della società Formalba entro e non oltre il mese di Aprile 2017 (cioè entro il termine di approvazione del bilancio)”.
Secondo quanto riportato nel comunicato dei sindacati confederali, il curatore fallimentare starebbe seguendo le ridicole indicazioni del Consiglio Comunale di Albano in merito alla vendita della società Formalba. Un fantomatico ed immaginario acquirente dovrebbe addirittura pagare una cifra in euro per “assumere sia l’attivo (ndr zero euro) sia il passivo (ndr 8 milioni di euro di debiti al 31/12/2015) di Formalba e tutti i dipendenti (ndr 140 compresi una marea di parenti, autisti, portaborse e amanti della casta politica di Albano)”.
Ma siamo su scherzi a parte o nell’ambito di una seria procedura di fallimento diretta dal Tribunale di Velletri?
I lavoratori Formalba, che non ricevono la retribuzione da più di sei mesi, dovrebbero ricevere lo stipendio “con il flusso del prossimo finanziamento” (2.369.099 euro deliberati dall’Area Metropolitana di Roma) previa verifica della regolarità contributiva del DURC, sperando che tale finanziamento non venga pignorato dall’INPS o dall’Agenzia delle Entrate per saldare gli imponenti debiti pregressi (debiti tributari per 3.644.609 euro e debiti previdenziali per 2.169.463 euro al 31/12/2015).
Sempre nel comunicato dei sindacati confederali è riportato che “non ci sarà alcuna condizione al passaggio dei lavoratori al nuovo proprietario”, che tradotto in italiano dal sindacato SGB significa che i lavoratori non avranno alcuna certezza di conservare il posto di lavoro.
La classe politica di Albano, che ha determinato il fallimento di Albafor, è in silenzio.
Rimane in silenzio il Sindaco Marini (PD-PSI-SEL-Rifondazione) imputato nel 1° processo sul caso Albafor.
Rimane in silenzio l’ex-Sindaco Marco Mattei (centrodestra) che è stato rinviato a giudizio nel 2° processo sul caso Albafor.
Rimangono in silenzio il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il Sindaco dell’Area Metropolitana di Roma Virginia Raggi che non si assumono le proprie responsabilità per salvare la formazione professionale pubblica nelle 7 sedi di Albano, Cecchina, Velletri, Marino, Pomezia, Valmontone, Colleferro.
Rimane in silenzio la Curia di Albano, cui la casta politica ha riservato per i locali di Albano un affitto d’oro di 80.000 euro all’anno (quasi 7.000 euro al mese), circa il doppio del valore di mercato.
La cosa indecente è che la classe politica di Albano ha continuato ad imbucare i propri parenti con le cooperative che lavorano per Formalba anche dopo l’apertura della procedura di fallimento da parte del Tribunale di Velletri, certi dell’assoluta impunità.
Il Partito Comunista dei Castelli Romani rinnova la richiesta di dimissioni del Sindaco Marini, per le gravi responsabilità politiche nel grave fallimento della società partecipata Albafor SPA e per l’occultamento del debito della società partecipata Volsca Ambiante SPA (nonostante 34 liste e 734 candidati al consiglio comunale, noi comunisti abbiamo dovuto scoprire il debito di almeno 10 milioni di euro occultato nella bad company e nascosto dal Sindaco Marini al Consiglio Comunale e al Ministero dell’Economia e delle Finanze).
Il debito delle enormi clientele delle amministrazioni Mattei & Marini (PD, Forza Italia, AN, PSI ed ex-socialisti, SEL, Rifondazione e altri) sta già ricadendo sui cittadini con il continuo aumento delle tasse (addizionale IRPEF, IMU, TARI, parcheggi, multe, ecc.) e sui dipendenti delle partecipate (stipendi sempre in ritardo, contributi previdenziali non versati, licenziamenti e provvedimenti disciplinari per minacciare i lavoratori onesti, contratti precari, ecc.).
Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede alla Regione Lazio e all’Area Metropolitana di Roma di rilevare con urgenza le attività formative di Formalba (1.200 sono i giovani coinvolti nella formazione, di cui 200 disabili, e 140 sono i lavoratori dipendenti).
Alla magistratura noi comunisti diciamo: CHI HA FATTO IL DEBITO PAGHI IL DEBITO!!!
Il Partito Comunista dei Castelli Romani fa appello a tutte le forze sane della città per costruire un’alternativa a questo fallimentare sistema di potere e per ridare dignità morale, efficienza ed autorevolezza al Comune di Albano.